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Ambiente

A Mathi si discutono soluzioni per le esondazioni del Benna

Il progetto delle vasche di contenimento sul torrente divide cittadini e amministrazione

Mathi discute soluzioni per le esondazioni del Benna

Immagine generata con intelligenza artificiale

A Mathi, il dibattito sulle vasche di esondazione lungo il torrente Banna è tornato a infiammare le discussioni. La questione risale a un lontano novembre del 1994, quando un'ondata di maltempo colpì duramente il Piemonte, provocando l’esondazione del Banna-Bendola e causando allagamenti devastanti. Da allora, la necessità di misure strutturali per mitigare il rischio idraulico è stata al centro di un acceso dibattito.

Foto Torrente Benna


Lo scorso 18 febbraio, una riunione con i proprietari dei terreni situati a nordovest del cimitero di Mathi ha segnato un nuovo capitolo. L'incontro, convocato per discutere le fasi iniziali del progetto, ha visto la partecipazione di cittadini e rappresentanti dell'amministrazione, riuniti per valutare la fattibilità di un piano che ha subito numerosi adattamenti nel corso degli anni. La regione Piemonte ha stanziato 1,3 milioni di euro per la realizzazione di alcune vasche di contenimento: strutture idrauliche progettate per gestire il deflusso dell'acqua in caso di piene o alluvioni. Il loro scopo principale è quello di ridurre il rischio di esondazioni nei territori circostanti, rallentando il flusso del fiume e immagazzinando temporaneamente l'acqua in eccesso.

Nonostante gli sforzi per rendere il piano meno invasivo, le perplessità non mancano. Il gruppo di opposizione "Nuove Idee in Comune" ha presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti all’amministrazione comunale. Vengono sollevati dubbi sulla reale efficacia dell'operazione e sui costi elevati che potrebbe comportare, ma anche la sostenibilità ambientale. Se da un lato è necessario proteggere il territorio dalle alluvioni, dall’altro bisogna considerare le conseguenze di un’opera di questa portata, che potrebbe alterare l’ecosistema locale e influire sulle attività agricole.

La decisione finale spetterà alla Regione Piemonte, che dovrà valutare se e come procedere con la realizzazione del progetto, tenendo conto delle osservazioni degli enti locali e delle istanze della cittadinanza.

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