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Perché i panda mangiano solo bambù?

I segreti genetici della dieta dei panda giganti: come il bambù influenza la loro biologia e il nostro futuro medico

Perché i panda mangiano solo bambù?

I panda giganti sono tra le creature più emblematiche e apprezzate a livello globale, riconosciuti per il loro aspetto inconfondibile e per una particolare peculiarità: la dieta basata esclusivamente su germogli di bambù. Questa abitudine, che potrebbe essere descritta come una vera e propria ossessione, li distingue nettamente dagli altri membri della famiglia degli ursidi a cui appartengono.

Si tratta però di una pianta che, essendo caratterizzato da un basso valore nutritivo, obbliga i panda a consumarne grandi quantità quotidianamente per poter sopravvivere. Questa specializzazione alimentare rende gli animali particolarmente suscettibili a qualsiasi cambio ambientale, come la diminuzione delle foreste di bambù a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane. Ma come mai, nei secoli, i panda non si sono adattati a un'alimentazione più variegata per non rischiare l'estinzione?

A fornire una risposta è uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers in Veterinary Science, che ha rilevato la presenza di frammenti di materiale genetico del bambù, denominati microRNA, nel sangue dei panda giganti. Questi microRNA influenzano i geni degli orsi, alterando il loro olfatto, il gusto e i meccanismi legati alla dopamina. Questa scoperta suggerisce che il bambù non sia solo il cibo preferito dei panda, ma che potrebbe esercitare un controllo diretto sul loro organismo a livello genetico.

"Il nostro studio ha dimostrato che il consumo di bambù da parte dei panda influisce sulle loro abitudini alimentari, probabilmente rendendolo più appetibile e influenzando la loro preferenza per esso", ha dichiarato Feng Li, ricercatore presso la China West Normal University. Gli scienziati hanno analizzato il sangue di sette panda, incluso un esemplare giovane, identificando 57 diversi microRNA di origine vegetale derivanti dalla loro dieta. Questi frammenti genetici avrebbero un impatto diretto su vari processi biologici, tra cui la digestione, l'assorbimento dei nutrienti e la percezione del gusto e dell'olfatto.

Secondo Feng Li, "il microRNA del bambù non è solo un residuo dietetico, ma un regolatore attivo che consente ai panda giganti di prosperare con una dieta improbabile, colmando il divario tra la loro discendenza carnivora e il loro stile di vita erbivoro". Oltre a modificare il gusto e l'olfatto, queste molecole genetiche sembrano aiutare i panda ad assorbire più calorie da un alimento notoriamente povero, spiegando così come questi orsi riescano a sopravvivere quasi esclusivamente grazie al bambù, pur avendo un sistema digestivo non dissimile da quello dei carnivori.

Questa scoperta non si limita a fornire nuove intuizioni sulla biologia dei panda, ma potrebbe anche aprire nuove prospettive nella ricerca medica. "La nostra ricerca suggerisce che i microRNA delle piante possono avere effetti regolatori sugli animali, con potenziali applicazioni biomediche per il trattamento di infiammazioni e disturbi metabolici", ha spiegato Li. Studi precedenti avevano già dimostrato che i microRNA possono influenzare l'espressione genica nell'uomo e in altri mammiferi, ma questa è la prima volta che si osserva un'interazione così profonda tra una pianta e un animale a livello genetico.

Questa scoperta rafforza l'idea di un legame unico tra i panda e il bambù sviluppatosi nel corso dell'evoluzione, non solo a livello ecologico, ma anche genetico.

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