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Attivismo

Addio a Fulco Pratesi

È morto il fondatore di WWF Italia, aveva 90 anni

Addio a Fulco Pratesi

Si è spento a 90 anni Fulco Pratesi, architetto, giornalista, illustratore e figura centrale per il movimento ambientalista italiano. Fondatore e storico presidente del WWF Italia, è stato un punto di riferimento per generazioni di naturalisti e appassionati di conservazione della natura. Oltre al suo impegno nell’associazione, ha ricoperto un ruolo istituzionale tra il 1995 e il 1997, quando è stato deputato nelle file dei Verdi.

Attualmente, ricopriva la carica di presidente onorario del WWF Italia e dirigeva la rivista Panda, storico magazine dell’associazione. La sua scomparsa arriva a pochi mesi di distanza dalla morte della moglie, Fabrizia, con cui ha condiviso settant’anni di vita e che si era spenta lo scorso 4 ottobre 2024. Pratesi lascia quattro figli e sei nipoti, mentre il suo amato cane Robin è venuto a mancare nei giorni scorsi.

In un comunicato, il WWF Italia ha espresso il proprio cordoglio per la perdita del suo fondatore, ricordandone il contributo decisivo nella tutela ambientale italiana. Pratesi ha avuto un ruolo chiave nell’approvazione di leggi fondamentali come la 157 sulla fauna e quella sui parchi del 1991. Ma il suo lascito più grande, sottolinea l’associazione, resta la creazione di oltre 100 Oasi WWF, che conosceva nel dettaglio e a cui era profondamente legato.

Parallelamente alla sua attività di attivista e divulgatore, Pratesi ha collaborato a lungo con il Corriere della Sera e ha pubblicato numerosi libri e testi dedicati anche ai più giovani, accompagnati dai suoi inconfondibili disegni. La sua passione per la natura lo ha portato a viaggiare in ogni angolo del pianeta, dall’India all’America Latina, documentando ogni esperienza nei suoi inseparabili taccuini.

Il WWF lo ricorda come un uomo che ha contribuito a rendere l’Italia un Paese più attento alla tutela ambientale, lasciando un’eredità preziosa per le future generazioni.

Nel comunicato ufficiale, affermano: "Il suo entusiasmo, le sue intuizioni, fin dalla fine degli anni ‘60 hanno portato prima alla nascita del WWF, poi ai risultati tangibili come la protezione di lupo, orso e altre specie ritenute, prima di lui “nocive”, alla limitazione della caccia. È stato il creatore del movimento ecologista italiano per come lo conosciamo e l’inventore della cosiddetta “ecologia domestica”, indispensabile per comprendere come ogni nostro piccolo gesto possa far bene al pianeta. Lo salutiamo con un grandissimo senso di gratitudine, e certi che il mondo migliore per cui ha lavorato tutta la vita sia un passo più vicino grazie a lui e alle persone che ha saputo far innamorare della natura. Noi del WWF siamo in un certo senso tutti figli suoi, e oggi è come se avessimo perso la colonna fondante della nostra famiglia".

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