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07 Marzo 2025 - 06:30
I ricordi negativi non sono più scolpiti nella mente come verità immutabili. Un team internazionale di ricercatori ha sperimentato una nuova tecnica in grado di attenuare le memorie dolorose, sostituendole con immagini più positive. Un metodo che potrebbe segnare una svolta nel trattamento di disturbi legati ai traumi, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
L’esperimento, condotto su 37 partecipanti, ha seguito un protocollo sorprendente: i volontari hanno inizialmente associato parole inventate a immagini negative, come incidenti o situazioni di pericolo. Poi, alcune di queste associazioni sono state sostituite con immagini rasserenanti, come paesaggi idilliaci o volti sorridenti. Ma il vero punto di svolta è arrivato durante il sonno.
I ricercatori hanno sfruttato una fase chiave del sonno NREM, quella in cui il cervello consolida la memoria. Durante il riposo dei partecipanti, hanno riprodotto le parole chiave associate alle nuove immagini, stimolando in modo mirato il processo di rielaborazione mnemonica.
I dati raccolti con elettroencefalogrammi hanno rivelato un aumento dell’attività theta, collegata alla memoria emotiva, quando i segnali venivano abbinati a stimoli positivi. E il risultato è stato sorprendente: al risveglio, i partecipanti ricordavano con minore precisione le immagini negative e tendevano invece a evocare più frequentemente quelle positive.
Questa scoperta apre scenari affascinanti: se i ricordi possono essere riformattati, si potrebbe ridurre l’impatto emotivo di esperienze traumatiche, offrendo un nuovo strumento per chi soffre di disturbi legati alla memoria.
Tuttavia, gli scienziati invitano alla prudenza: lo studio è stato condotto in un ambiente controllato, e le immagini negative utilizzate erano meno intense rispetto ai veri traumi che segnano la vita delle persone. Modificare ricordi legati a esperienze reali potrebbe essere un processo ben più complesso.
Sebbene il metodo non sia ancora applicabile fuori dal laboratorio, i risultati pongono le basi per una nuova frontiera nella ricerca sulla memoria e sulla gestione del trauma. Il cervello umano conserva e rielabora i ricordi durante il sonno, e questo processo – opportunamente guidato – potrebbe diventare la chiave per rafforzare le esperienze positive e dissolvere il peso del passato.
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