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NOTIZIA DEL GIORNO
11 Marzo 2025 - 17:30
Chiara Poggi
A diciotto anni dall'omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco torna sotto i riflettori con un clamoroso sviluppo investigativo. Secondo quanto riportato dal Tg1, un avviso di garanzia è stato notificato ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco. Un nome già emerso nelle indagini anni fa, ma che sembrava destinato all'oblio dopo l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti. Ora, però, una nuova analisi del DNA, condotta con tecniche all'avanguardia, ha riacceso i riflettori su di lui.
Era il 13 agosto 2007 quando Chiara Poggi, 26 anni, venne uccisa nella sua abitazione di via Giovanni Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia. Un delitto che ha segnato profondamente la cronaca italiana e che ha portato alla condanna definitiva del fidanzato della vittima, Alberto Stasi, ex studente della Bocconi. Stasi, che ha sempre professato la propria innocenza, sta scontando una pena di 16 anni di reclusione, ma gode del beneficio del lavoro esterno.
A febbraio, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha respinto il ricorso presentato dai legali di Stasi, definendolo "manifestamente infondato". Sembrava la chiusura definitiva del caso, ma l'ultima svolta giudiziaria rimette tutto in discussione.
Andrea Sempio, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni, era stato oggetto di indagini tra il 2016 e il 2017 su sollecitazione della difesa di Stasi. Il suo nome era emerso in relazione a tracce di DNA rinvenute sotto le unghie di Chiara Poggi, ma all’epoca la procura di Pavia, allora guidata da Mario Venditti, aveva archiviato il caso.
Ora, però, la nuova inchiesta ha portato alla notifica di un avviso di garanzia nei confronti di Sempio, basandosi su esami genetici più avanzati. Il Tg1 riferisce che giovedì il sospettato dovrà presentarsi presso il reparto di scientifica dei carabinieri di Milano per sottoporsi a un prelievo salivare e a un tampone, come confermato dal suo avvocato difensore, Massimo Lovati.
L'avviso di garanzia contesta a Sempio il reato di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, accusandolo di aver colpito Chiara Poggi al volto e al capo con ripetuti colpi inferti con un corpo contundente.
Un’accusa pesante, che ha lasciato Sempio “allibito e sconvolto”, come ha dichiarato il suo legale. Lo stesso avvocato ha inoltre riferito che il suo assistito ha rifiutato volontariamente di sottoporsi agli accertamenti genetici. Per questo motivo, il Gip di Pavia ha disposto il prelievo del DNA in modo coattivo.
La notizia della nuova svolta investigativa è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche per i genitori di Chiara Poggi. “Io e mio marito abbiamo saputo la notizia oggi guardando il Tg1. Non abbiamo niente e non vogliamo dire niente”, hanno dichiarato Giuseppe e Rita Poggi, con la compostezza che ha sempre contraddistinto la loro lunga battaglia per la verità.
L'indagine riapre un capitolo che sembrava chiuso, sollevando nuovi interrogativi su una vicenda che, dopo quasi vent’anni, continua a cercare la sua verità definitiva.
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