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La Coop contro Israele: vietata la vendita di prodotti a marchi israeliani, Gaza Cola in bella vista sugli scaffali

La neutralità non è più di casa in 350 punti vendita italiani

La Coop contro Israele: vietata la vendita di prodotti a marchi israeliani, Gaza Cola in bella vista sugli scaffali

Coop Alleanza 3.0 è la più grande catena di supermercati con 350 punti vendita dislocati sul territorio italiano e in questi giorni il marchio si è sbilanciato e ha preso una decisione simbolica: non restare zitti di fronte alle violenze che si stanno consumando sulla Striscia di Gaza.

L'impegno si traduce nel divieto alla vendita di prodotti israeliani, nel particolare alcuni marchi di arachidi e di tahina (la salsa derivata dai semi di sesamo) e prodotti a marchio SodaStream, una nota azienda israeliana specializzata nella produzione di gasatori domestici per rendere frizzante l’acqua naturale. Negli anni l'azienda è diventata uno dei principali bersagli della campagna globale BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), che invita a boicottare Israele in segno di protesta contro l’occupazione dei territori palestinesi. Dal 2015 ha trasferito la produzione nel deserto del Negev, nei pressi della città israeliana di Rahat, sede oggetto di critiche da parte del movimento BDS, che la considera problematica poiché situata in un’area da cui, a partire dagli anni Cinquanta, furono espulsi con la forza i beduini palestinesi che vi abitavano.

Ma il sostegno non si può ridurre alla limitazione ed è per questo che già da un paio di settimane nei negozi di Coop Alleanza si vende la Gaza Cola, una bevanda che cela l'amore per la Palestina e l'impegno alla giustizia. Fondata dall’attivista palestinese Osama Qashoo, Gaza Cola mira a proporre un'alternativa etica alle bevande delle multinazionali coinvolte nel sostegno all’occupazione israeliana. La missione è quella di sostenere il popolo palestinese concretamente, contribuire alla ricostruzione di Gaza e dare occupazione.

 

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