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“Toccando il vuoto”, al Gobetti la storia vera di un’amicizia spezzata

Da martedì 12 marzo in via Rossini “Una fantasia alpinistica basata sul memoir di Joe Simpson”

“Toccando il vuoto”, al Gobetti la storia vera di un’amicizia spezzata

"Toccando il vuoto", lo spettacolo in scena al Teatro Gobetti

Il fatto avvenne nel 1985, durante la scalata del Siula Grande nelle Ande peruviane da parte degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates. Successe che nella discesa dalla vetta Simpson scivolò e si fratturò la gamba. Il compagno, allora, lo legò ad una corda e iniziò a calarlo. Ad un certo, punto, però, mentre Simpson era sospeso nel vuoto, Yates sentì di essere sul punto di venire egli stesso trascinato nel baratro. Prese, allora, la decisione più difficile: con un coltello tagliò la corda cui era legato l’amico. È ispirato ad una storia vera lo spettacolo “Toccando il vuoto” del drammaturgo scozzese David Greig che debutta questa sera, martedì 11 marzo, al Teatro Gobetti di Torino per la regia di Silvio Peroni e con la traduzione di Monica Capuani (in replica fino a domenica 16 marzo). Sottotitolo della pièce: “Una fantasia alpinistica basata sul memoir di Joe Simpson”.

Sì, perché Simpson non morì. «Non potevo essere morto se provavo tutto quel dolore» scrisse nel libro “La morte sospesa” in cui raccontò tutta la vicenda. Quella cui dà voce e volto sul palco di via Rossini Lodo Guenzi, Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo, Matteo Gatta. Una vicenda che il regista, nella sua messa in scena, affronta evidenziando in particolare il tema che definisce, delle “ossessioni”. «Raggiungere vette sempre più alte, superare i limiti, confrontarsi continuamente con le proprie paure. Queste ossessioni spesso diventano pensieri costanti, quasi fossero fantasmi che disturbano il sonno e occupano incessantemente la mente e come sappiamo, possono portare a compiere scelte rischiose che possono diventare tragiche, come nella vicenda di Simon e Joe.

E qualche volta anche nelle nostre vite» scrive nelle note di regia. E aggiunge: «Il testo vuole raccontare le emozioni e le relazioni umane in uno spazio ostile e isolato come quello della montagna. Nel corso della storia, emergeranno segreti e tensioni tra i personaggi, mentre l’ambiente impervio e separato dal resto del mondo li metterà a dura prova. Sacrificare la vita di un amico per salvare la propria è forse tra le scelte più dolorose che esistano, da cui può scaturire un senso di colpa eterno e duraturo». Per inciso, Simpson non ha mai rimproverato mai al compagno di aver tagliato la corda lasciandolo cadere nel vuoto, anzi, lo ha sempre giustificato dicendo che anche lui avrebbe fatto lo stesso. 

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