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La denuncia

Chiude lo storico chiosco di angurie: «Troppi tossici, andiamo via dal parco»

Dopo i furti e le minacce Gabriella e Raffaele gettano la spugna: «Il Sempione è terra di nessuno»

Per 40 anni è stato un punto di riferimento nel quartiere Barriera di Milano. Ma ora i titolari dello storico chiosco del parco Sempione, una maxi struttura di colore rosso collocata davanti a Spazio 211, hanno deciso di dire basta e di gettare la spugna: «Troppi tossici, troppe intimidazioni. Ora noi andiamo via di qui».

Lo storico chiosco di angurie di via Cigna, Barriera di Milano

La denuncia

A raccontare una storia, che sa davvero di beffa, sono proprio Raffaele e Gabriella, marito e moglie. Gli ultimi gestori di un’attività che ogni estate accompagna le serate dei torinesi offrendo angurie, meloni, pomodori, panini alla piastra, frutta di stagione e somministrazione di bevande. Una luce, insieme a Spazio 211, in mezzo al nulla. «Il parco è diventato invivibile - raccontano -. Per noi e per i clienti. Qui i tossici e gli spacciatori sono padroni. Vengono ad elemosinare cibo e soldi, rubano nelle auto parcheggiate. Così hanno fatto scappare molte persone».

Lo storico chiosco di angurie di via Cigna, Barriera di Milano, prima della sua chiusura

L’ex Gondrand, l’ex Carlin e la piscina del Sempione sono le loro basi. Nell’attesa che i progetti di recupero della zona si concretizzino. «Una volta hanno forzato la porta del camion, portandoci via i documenti - continua Raffaele -. E poi non parliamo delle minacce, soprattutto dalle donne». Così lo scorso 22 agosto hanno servito ai tavoli per l’ultima volta. «Abbiamo chiesto controlli non so quante volte ma niente - conclude Raffele -. Ora noi abbiamo smontato tutto, al Comune chiederò un cambio posto in via Reiss Romoli. Altrimenti deposito la licenza».

Raffaele e Gabriella, titolari del chiosco di via Cigna

La denuncia della 6

Anche la Circoscrizione 6 ha mal digerito la notizia dell’addio del chiosco di via Cigna. «E’ l’ennesima attività positiva che spegne i fari - spiega il presidente, Valerio Lomanto -. Parco Sempione è sempre più terra di nessuno. Al Comune chiediamo di intervenire tempestivamente, perché la situazione è quasi a un punto di non ritorno».

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