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IL FATTO
23 Ottobre 2023 - 18:30
Ora che Emilia è stata falciata sulle strisce, i genitori degli allievi che frequentano la scuola “Crescendo” e i residenti di Borgo Po vorrebbero «entro due mesi», almeno, il semaforo. Oppure, un sistema di rallentatori artificiali di velocità, che siano dossi o “cuscini berlinesi”. Intanto, per due settimane, arriveranno l’autovelox mobile e una pattuglia della polizia municipale per vigilare sull’uscita dei loro figli e di chiunque attraversi corso Casale all’altezza dell’incrocio con via Signorelli dove, venerdì, «c’è scappato il morto». Una sedicenne ucraina, ospite di una comunità, falciata proprio in quel punto, nella foschia dell’alba.
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«Una tragedia annunciata» secondo i partecipanti al presidio organizzato sotto le finestre di Palazzo Civico per chiedere la sicurezza mai ottenuta. E che, ora , pretendono. Con una lettera al sindaco che sa di un “ultimatum” vero e proprio. Perché fino a ieri, infatti, non erano bastati nemmeno gli atti formali già approvati dalla Sala Rossa, che nulla hanno prodotto «se non una mano di bianco sulle strisce pedonali e l’installazione di una lampara gialla lampeggiante che le segnala e, con la foschia, nemmeno si vede» raccontano, mentre i bambini che frequentano la scuola a due passi dalla comunità in cui viveva la giovane, srotolano due cartelloni bianchi che recitano: “Sicurezza subito” e “Solidarietà per Emilia”. In memoria della ragazzina, ieri mattina, sono state posate delle rose bianche a nome di mamma e papà. Mentre la zia era al telefono con il sindaco Stefano Lo Russo che, nel primo pomeriggio, ha incontrato i manifestanti.
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«Quella di una “Zona 30” è tra le cose che si stanno valutando» li ha rassicurati, mentre alcuni lo hanno incalzato per aver sottolineato come esista anche un problema di «educazione stradale». Perché «se qualcuno va ad oltre settanta all’ora in quel punto sta già violando il Codice della Strada» ha sottolineato Lo Russo, annunciando che gli uffici competenti stanno valutando un intervento a breve che sarà presentato alla prossima audizione in Commissione Urbanistica. «È imperativo un intervento incisivo e risolutivo come l’istallazione di un semaforo vero e proprio con aggiunta di cuscini berlinesi: almeno quest’ultimo entro massimo due mesi» chiedono i genitori.
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