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LA MANIFESTAZIONE

In corteo contro la caccia selvaggia, c’è anche il veterinario preso a botte

Migliaia in corteo per la nuova legge sulla caccia ai cinghiali. Tra i manifestanti anche il veterinario aggredito dai cacciatori: «Sento ancora il dolore, ma è un dovere essere in piazza»

«Sono ancora un po’ acciaccato, pieno di antidolorifici e antinfiammatori, per cui credo sia importante mostrare questo senso di civiltà agli altri contro quella che è stata definita una legge “Far West” che permette a tutti di fare ciò che vogliono». Sono le parole con cui Massimo Vacchetta, un veterinario che qualche giorno fa ha denunciato una aggressione da un gruppo di cacciatori che stavano «sparando a pochi metri dalle abitazioni» a Novello, in provincia di Cuneo, accompagna il suo sfilare nel corteo con cui decine di migliaia di persone, sabato pomeriggio, hanno scelto di sfilare contro la «caccia selvaggia» autorizzata dal governo. Un corteo partito da piazza Arbarello capitanato dal dal “Tavolo Animali e Ambiente”.

«Sono qui come componente di Sinistra ecologista per denunciare il governo nazionale e quello regionale perché sottovalutano la necessità di tutelare la fauna, ascoltando esclusivamente i cacciatori, non cogliendo l’importanza di mantenere un ambiente naturale integro, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico» ha evidenziato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino, Jacopo Rosatelli, mescolato insieme con gli attivisti di “Sos Gaia”. Una loro volontaria, non a caso, distribuisce nastri di raso rosso legandoli ai polsi dei partecipanti per rappresentare il sangue versato a causa dei cacciatori. “Morte e paura non è la mia cultura” recitano gli slogan. “Cacciatori stiamo arrivando, gli animali si stanno ribellando”.

Barbara Eva Martin, sta cercando di conseguire la seconda laurea come etologa ed è anche una delle ragioni che la muovono a protestare. Indossa la ,aschera di un maiale per umanizzar la sofferenza dei suini e ricordare il punto di vista per cui la vita di un animale non vale meno di quella umana: «Basta regali ai cacciatori» e ancora «Morte e paura, non è la mia cultura», oppure, «Cacciatori stiamo arrivando, gli animali si stanno ribellando» urla fino a perdere il fiato. Presente anche il consigliere comunale Silvio Viale per il quale «i cacciatori sono sempre meno ma sparano di più. E la politica dimostra di essere servile verso un senso venatorio. Basta con le maggioranze a favore dei cacciatori e dei loro desideri. Questa situazione deve finire».

Al microfono sul palco tante proposte ed idee tra cui la sterilizzazione degli cinghiali anziché abbatterli. Numerose le critiche per la “Sagra del Cinghiale” prevista, domenica, a Venaria, dove verranno serviti dopo esser cresciuti nel Parco della Mandria. «La caccia non è uno sport. E ricordate chi è capace di guardare negli occhi un animale e poi sparargli è in grado anche di farlo con un umano» attacca un animalista dal palco della manifestazione in piazza Castello. «I cani da caccia se non cacciano più per un’età raggiunta, vengono uccisi o abbandonati se va bene».

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