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La polemica su "scuola-esercito" in Piemonte

"Campo largo" con reduci e veterani, ma senza Gribaudo e Conticelli

Nel video le parole di Alberto Cirio: "Le Forze Armate sono di tutti e tutti stiamo sotto una sola bandiera"

L’evocare il «libretto e moschetto, Balilla perfetto» da parte di Chiara Gribaudo (prima) e di Nadia Conticelli (poi), ha avuto come effetto il varo di quel “campo largo” tanto evocato dalla stessa Gribaudo, ma al contrario. Cioè tutti i partiti si sono trovati concordi su quel piano di “invecchiamento attivo” (proposto da M5S) e votato all’unanimità in consiglio regionale nel gennaio scorso e dal quale si è poi sviluppato il progetto “scuola-esercito” che prevede la presenza occasionale nelle aule di soldati veterani per spiegare agli alunni l’amor patrio e ciò che ne consegue.

CHIARA GRIBAUDO

Un progetto che Gribaudo e Conticelli hanno bollato come propagandistico (e pagato dai contribuenti) della «destra reazionaria». In realtà questo genere di iniziativa non è nuovo. In passato, infatti, soldati veterani e non, come carabinieri, poliziotti e partigiani, si sono recati negli istituti scolastici per spiegare ai ragazzi le loro esperienze. Se lo ricorda bene un’ex scolara, oggi capogruppo in Regione di M5S, Sarah Disabato che racconta: «Alle elementari i marinai in congedo mi avevano insegnato a fare i nodi con le cime. E proprio non mi sembra di essere cresciuta fascista. Allora, poi, a governare c’era il Pd. Ora, non escludo che su questa vicenda qualcuno nel centro destra abbia cercato visibilità, ma qualcun altra nel Pd ha fatto peggio».

NADIA CONTICELLI

E nel Pd (escluse le due signore che hanno tuonato contro l’iniziativa), nessuno ha eccepito sull’iniziativa. Il sindaco Stefano Lo Russa, ad esempio, ha posato in piazza Castello nel corso della cerimonia del IV Novembre, insieme a Maurizio Marrone, studenti e veterani, concedendo, attraverso quell’immagine, la sua benedizione. Lo stesso giorno, foto simili ne sono state scattate altre, in differenti comuni della cintura, alla presenza di sindaci non certo in odore di fascio.

SARAH DISABATO

Ora che Marrone non prevedesse le accuse e non avesse già pronte nel cassetto altre cartucce da sparare (giusto per rimanere in tema), appare un’ipotesi assolutamente inverosimile. Sta di fatto, però, che l’iniziativa in sè appare di tale buon senso che utilizzarla per una polemica politica, arrivando ad affermare che Cirio «si è fatto commissariare da Marrone» (Gribaudo) o bollandola con «#bastafascismi» (Conticelli), rasenta quantomeno il ridicolo. Ma c’è di più, non tanto per la capogruppo comunale Conticelli, ma per Chiara Gribaudo che ambisce al ruolo di leader piemontese del centrosinistra, ma che appare all’oscuro della posizione assunta dal suo partito neppure un anno fa.

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