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IL REPORTAGE

Dalla “rosa di Barbie” alla “torta mimosa”. Partita la corsa ai regali per la festa della donna

Gioiellerie, fioristi e pasticceri sono più che ottimisti: «Forse quest’anno venderemo qualcosa in più»

Fiori, dolci e gioielli. Se i torinesi si preparano a festeggiare l’8 marzo e la ricorrenza dedicata alle donne, si può dire che i commercianti siano pronti già da alcuni giorni con vetrine addobbate, prodotti pensati ad hoc e offerte speciali per celebrare la donna in tutte le sue sfumature. Si parte, naturalmente, dal simbolo della festa: la mimosa che, con il suo colore giallo acceso - secondo il linguaggio floreale - rappresenta la forza e la femminilità, ma è anche sinonimo di libertà, autonomia e sensibilità. Tutte caratteristiche e qualità che si sposano perfettamente con la causa e con il genere femminile, come ci racconta Marco da dietro il bancone della sua boutique di fiori in piazza Rivoli. Un fiorista conosciutissimo sui social network.

«Per la festa della donna è ancora la mimosa il fiore più venduto: anche nella modernità, è importante mantenere vive le tradizioni» spiega Marco. Ma non solo mimose: quest’anno la novità è la “rosa di Barbie” che unisce il classico al moderno. Con colori accesi, dall’azzurro o al fucsia, questa rosa sta avendo un successo incredibile, per i fortunati che riescono a trovarla. Dedicata al film “Barbie”, uscito nel 2023 nei cinema: una pellicola che ha sbancato i botteghini celebrando un’icona senza tempo, la bambola più amata al mondo, riuscendo a trattare al contempo delicate tematiche come l’emancipazione e l’indipendenza femminile. E poi, i tulipani, meritevoli di un posto sul podio e una menzione: con le loro sfumature, sono richiestissimi in questo periodo. Fiori che significano “relazioni perfette ed equilibrate”. Secondo un'antica leggenda, il tulipano nasce dalle gocce di sangue di un uomo che si tolse la vita per amore di una donna. E a proposito di romanticismo, anche il gioiello continua ad essere un dono gradito, come raccontano Barbara e Stefano della gioielleria Negri in via Nizza. «Non c’è nulla di più bello del vedere un giovane ragazzo venir a comprare un regalo per la madre».

E se ci si stesse chiedendo qual’è quello da regalare per andare sul sicuro, la risposta è: «Non c’è un gioiello ideale. Un prezioso è un presente, simbolo di amore e di affetto». L’8 marzo, però, anche il gusto vuole la propria parte. Svariati locali, infatti, propongono aperitivi e cene a tema, con intrattenimenti musicali e spettacolo. Ma c’è anche chi sceglie di passarlo a casa, magari in famiglia. «Per noi la donna è famiglia. Indubbiamente il dolce più richiesto è la torta mimosa: pan di Spagna paradiso, farcita al suo interno con una crema chantilly e decorata con altro pan di Spagna che ricorda proprio il fiore tipico dell’8 marzo» sottolinea Rosanna, titolare di “Pensieri dolci” in corso Regio Parco. Qui la festa della donna è un’istituzione, le vetrine raccontano la passione che Rosanna e le sue dipendenti mettono nel prepararsi alla ricorrenza, con cadeau a prezzi accessibili. «Perché nella vita di un uomo ci sono tante donne e tutte meritano un dono: mamma, sorella, figlia, moglie. Ogni donna dovrebbe ricevere un regalo. L’8 marzo è oggettivamente una festa commerciale, ma una buona occasione per ritrovarsi e stare insieme. Del resto, a questo servono le tradizioni».

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