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LA TESTIMONIANZA

Intossicati in Chiesa durante la veglia di Pasqua: ecco come è andata

Don Aldo Vallero è il parroco di Pont Canavese che ha celebrato la funzione del sabato durante cui sono rimasti intossicati una quarantina di fedeli: Poteva andare molto, ma molto peggio

Una sessantina di fedeli in Chiesa per la celebrazione del Sabato Santo, salvi per il malore di un bambino che ha costretto a interrompere la funzione in attesa dei soccorsi. Intanto, i primi malori. Uno dopo l’altro, una quarantina di intossicati. Chi tossisce, chi non respira, chi si sente stordito dall’invisibile soffio del metano che stava riempiendo le navate della parrocchia intitolata a San Costanzo a Pont Canavese. Il racconto è quello del sacerdote che ha celebrato la seconda liturgia del “triduo”, Aldo Vallero. «Poteva andare molto, molto peggio. In occasione del Venerdì Santo, qui in chiesa, c’erano almeno 300 persone».


Ma ecco come è andato l’incidente, un guasto ad una caldaia che poteva uccidere. «Eravamo quasi alla fine della celebrazione e nessuno s’era accorto di nulla. Poi qualcuno ha cominciato a tossire e avere mal di testa, mentre aspettavamo i soccorsi per il bambino che, poco prima, aveva avuto un malore ma non causato dalla fuga di gas» racconta il parroco. «Davanti a tutti quei sintomi il presidente del Croce Rossa di Pont, che è anche diacono permanente, ha pensato potesse trattarsi di una fuga di gas ma, né io e nemmeno padre Franco, mio confratello, lo abbiamo sentito trovandoci vicino all’altare. Per fortuna, poi, arrivati i vigili del fuoco e le altre ambulanze l’incidente non è stata così grave, come avrebbe potuto essere».

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