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IL FATTO
31 Maggio 2024 - 14:46
Sessanta minuti di paura. Gli artificieri dei carabinieri che arrivano a sirene spiegate insieme con la polizia e i vigili del fuoco per una segnalazione arrivata al 112. «Credo di aver ritrovato un ordigno della Seconda guerra mondiale dentro il muro, potete intervenire?» ha domandato il signor Claudio Micheletti, dopo aver posato un enorme proiettile scoperto dietro una parete del suo alloggio mentre eseguiva dei lavori
L'ordigno è stato subito messo in sicurezza e la strada è stata riaperta dopo appena un'ora con buona pace dei residenti del quartiere, decisamente preoccupati. «Pensavamo ad un attentato, ma per fortuna....» spiega la signora Lucia, prima di rientrare a casa per pranzo. Ricordando, però, un altro importante ritrovamento: una bomba d'aereo sganciata in via Nizza durante il bombardamento di Torino del 1940 che portò all'evacuazione di un numero impressionante di cittadini del borgo.
Il problema dei ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi in Italia è ancora molto rilevante e pericoloso. Ogni anno si stima che vengano ritrovati circa 60mila ordigni bellici di vario tipo, inclusi proiettili d'artiglieria e bombe d'aereo, risalenti principalmente alla Seconda Guerra Mondiale. In totale, si contano oltre 250mila ordigni inesplosi sul suolo italiano. In Piemonte, così come in altre regioni italiane, si verificano numerosi ritrovamenti. Torino, in particolare, è una delle città dove il problema è più sentito. Ad esempio, nel dicembre 2019, una bomba d'aereo fu trovata durante degli scavi in città, causando l'evacuazione di oltre 50mila persone per permettere il disinnesco in sicurezza.
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Gli incidenti legati a questi ordigni sono purtroppo frequenti. Nel 2023, sono stati registrati tre morti causati da esplosioni di residuati bellici. Questi eventi sottolineano la pericolosità degli ordigni inesplosi, che diventano sempre più instabili col passare del tempo a causa del deterioramento delle spolette. L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) ha lanciato iniziative come il progetto "DeActivate" per sensibilizzare le scuole e la popolazione sui rischi e per educare ai comportamenti corretti in caso di ritrovamento di ordigni (Anvcg). La bonifica degli ordigni può essere di tipo occasionale, quando il ritrovamento è fortuito, o sistematica, in aree identificate come potenzialmente a rischio sulla base di indagini storiche e geografiche.
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