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Il processo

VIDEO - Bici lanciata ai Murazzi, in tribunale il "film" del tentato omicidio di Mauro Glorioso

Il processo a Sara Cherici è il primo a porte aperte: cos’è successo ieri in aula

La bici in un angolo, i filmati delle telecamere del centro in un altro. E lì accanto Sara Cherici, accusata di concorso morale nel tentato omicidio di Mauro Glorioso: così ieri mattina, nell’aula 45 del tribunale, si sono potuti ricostruire i terribili momenti della notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023. Quando il 23enne studente di Medicina è stato colpito da una bicicletta lanciata dalla balaustra sopra i Murazzi.

È passato più di un anno e mezzo da quella sera e quattro dei cinque presunti responsabili sono già stati processati e condannati (non ancora in via definitiva). Ieri è iniziato il processo a Sara Cherici, l’unica che all’epoca dei fatti era maggiorenne e che ha scelto il rito ordinario. Maglietta bianca, giacca e pantaloni neri, la 19enne è rimasta seduta al banco degli imputati accanto ai suoi avvocati, Enzo Pellegrin e Federico Milano. E non ha detto una parola mentre i carabinieri e il pubblico ministero Livia Locci ricostruivano quella sera maledetta davanti alla giudice Immacolata Iadeluca.

In aula c’era la bici del lancio e sono stati proiettati i filmati che ripercorrono gli spostamenti dei protagonisti del tentato omicidio: c’è il momento in cui Mauro, tranquillo e sorridente, scende ai Murazzi insieme ai suoi amici. Non sa che quelli saranno i suoi ultimi passi, visto che l’impatto con la bici lo ha costretto per sempre sulla sedia a rotelle. Poi si vedono i tre maschi del gruppo camminare sul lungo Po Cadorna, con Cherici e l’altra ragazza più distanziate: uno sputa, poi i tre escono dall’inquadratura e lanciano la bicicletta.

Altre telecamere li inquadrano correre su corso San Maurizio, camminare lungo via Bava e poi di nuovo correre per prendere l’autobus. E infine le immagini dentro un distributore di bibite al civico 104 di via Chiesa della Salute, in Borgo Vittoria: qui i cinque ragazzi scherzano, mangiano, bevono, telefonano, si picchiano per gioco con un'antenna che hanno appena staccato da un'auto. Non sanno quello che hanno fatto e quindi non si preoccupano neanche quando si accorgono delle telecamere. La paura arriverà solo il giorno dopo, con le prime notizie su quanto successo ai Murazzi: «Amo, è uscito al telegiornale» scrive la ragazza minorenne su WhatsApp. E Victor Ulinici, l’altro maggiorenne coinvolto, risponde: «Una frase mi ha fatto venire i brividi: “hanno le ore contate”». Cherici, intanto, scrive a un altro ragazzo del gruppo e gli dice che non riesce ad alzarsi dal letto per l’ansia. Lui è più tranquillo: «Ho mangiato e mi sono girato una canna. Easy». Alla fine anche lei ci scherza su: «Fuma, fuma senza di me, bravo».

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