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LA DIRETTA
17 Ottobre 2024 - 07:00
All’estero la chiamano Bike Life, a vederla dal vivo viene da definirla semplicemente follia di ragazzini incoscienti: è il fenomeno che sta prendendo sempre più piede sulle strade torinesi e che qualche giorno fa è stato immortalato da chi scrive, praticamente davanti allo stadio Olimpico Grande Torino (lungo corso Agnelli).
Come si vede nel video, il gruppo di ragazzini impenna con le bici tra le auto in coda al semaforo e azzarda sorpassi e zig zag, usando le macchine come se fossero dei birilli. E poi pedalano in mezzo al corso e invadono la corsia opposta, sfiorando chi arriva di fronte al loro e deviando un attimo prima dell’impatto. Il tutto ripreso da loro stessi con le telecamere, che producono foto e video da pubblicare sui social network TikTok e Instagram: l’obiettivo del gruppo è “passare la prova” e vincere la sfida social, puntando a a collezionare like e commenti a sostegno di chi riesce a rischiare di più. Nel frattempo, scherzano anche sui pericoli che stanno correndo e usano l’hashtag provocatorio #ridesafe, ossia “Guida in sicurezza”.
La banda di giovanissimi ciclisti è ormai diventata famosa a Torino: a quanto risulta, sono meno di una decina di minorenni che si allenano al Parco Dora o al Valentino ma anche in piazza D’Armi, proprio a due passi dallo stadio del Torino (dove sono stati “pizzicati” l’altro giorno). Da lì partono le bravate in giro per la città, che qualche volta finiscono anche male: come quella volta, a fine giugno, in cui ragazzino in bici si è schiantato contro un suv Nissan Qashqai, in corso Grosseto angolo via Bibiana. Risultato, danni a carrozzeria e paraurti e soprattutto lunotto in frantumi, con i vetri sparpagliati sul sedile dove c’era il seggiolino di un bambino (che fortunatamente non era a bordo). Per il ciclista, invece, un taglio al braccio medicato al pronto soccorso del vicino ospedale San Giovanni Bosco.
In quel caso i testimoni avevano raccontato che, all’arrivo degli agenti della polizia locale, «il branco si è premurato di far prontamente sparire la bicicletta incidentata». Nel giro di qualche ora, intanto, il giovane protagonista dell’incidente era già sui social a commentare con orgoglio: «Quello dell’incidente sono io!».
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