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12 Novembre 2024 - 08:15
Settanta famiglie al freddo da venti giorni. Tutto per colpa di un maxi-debito che si protrae da anni. Ancora guai per gli inquilini che vivono nello stabile di via Parenzo dal civico 108 al 122, i quali dal 15 ottobre scorso (giorno di accensione dei riscaldamenti a Torino) sono costretti a scaldarsi con le stufette oppure a dormire con i giubbotti addosso. Come fa ad esempio Biagio La Torraca, 64 anni, che vive solo. «Ho una stufetta e di notte sono costretto a dormire vestito. Non possiamo essere lasciati senza riscaldamento».
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Il tutto, come detto, a causa di un ingente debito che negli anni lo stabile popolare di zona Lucento ha accumulato nei confronti di Iren. Come si è arrivati a 60mila euro? Certamente a causa delle morosità di diversi inquilini, ma probabilmente anche per via di una gestione poco “trasparente” del denaro da parte dei vari amministratori. Vari, perché il condominio di via Parenzo di amministratori ne ha avuti tre negli ultimi cinque anni. Non pochi. Risultato, la forte morosità ha provocato la mancata accensione del riscaldamento, che è centralizzato.
Non è la prima volta, perché lo stesso disagio gli abitanti lo avevano già patito l’anno scorso e nel 2019, addirittura, erano stati al gelo per quaranta giorni. «Adesso soffro di bronchite, qui siamo cittadini di Serie B», lamentava ieri Francesca Gangemmi, 69 anni. Le buone notizie, per fortuna, potrebbero arrivare a breve. Iren fa sapere infatti che «è stato raggiunto un accordo per un piano di rientro», dunque la situazione potrebbe risolversi a breve. Forse già a partire dalla giornata di oggi, quando finalmente potrebbero venire accesi i riscaldamenti.
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