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il dramma
18 Dicembre 2024 - 08:30
Avevano appena festeggiato i 35 anni di matrimonio, nella chiesa di Santa Maria Goretti a Tetti Piatti. E chi li conosceva li ricorda come due grandi lavoratori e due persone perbene. Continuano i misteri sul femminicidio-suicidio di Moncalieri, avvenuto nella villetta di strada Chisola 6. E’ lì, in aperta campagna, che sono stati trovati i corpi senza vita di due coniugi, Antonella Tarabra ed Emanuele Tuninetti. Sessantuno anni lei, sessantanove lui, secondo le prime ricostruzioni fatte dai carabinieri il marito avrebbe ammazzato la moglie colpendola alla nuca forse con un tubo o con il manico di un martello, poi si è tolto la vita impiccandosi. L’arma però non è ancora stata trovata dagli investigatori, e si cerca il movente dietro l’assurda tragedia. In procura a Torino, il fascicolo è stato affidato al sostituto procuratore Valerio Longi. Beppe Osella, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, conosceva bene Emanuele e Antonella. «Emanuele è nato in borgata, era un uomo buono e un lavoratore, ha sempre lavorato nei campi. L’ultima volta che l’ho visto? Un mese fa, ci siamo salutati dalle nostre auto. Un cenno e basta, dopo avere abbassato il finestrino». Osella non si sarebbe mai aspettato un finale simile: «Non dormo la notte da quando ho saputo dell’accaduto».
Sul posto, ieri mattina, si è presentato il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna. Il primo cittadino ha voluto esprimere la sua vicinanza ai familiari dei due coniugi. «Aspettiamo l’esito delle indagini da parte degli inquirenti, personalmente sono molto addolorato - ha detto il sindaco Montagna - di quanto accaduto. Questa è una ferita che alla nostra città fa ancora più male, perché da anni lavoriamo per rafforzare la rete di comunità tra i nostri cittadini, per porre un freno ai fenomeni della solitudine». Non avevano figli, Emanuele Tuninetti e Antonella Tarabra. Fino a qualche anno fa vendevano i loro prodotti ai Mercati generali. Si svegliavano all’alba e lavoravano fino a tardi la sera. Non era granché neppure la loro vita sociale. Si erano giusto concessi, il 24 novembre scorso, di festeggiare presso la chiesa di Santa Maria Goretti i loro 35 anni di matrimonio, le cosiddette “nozze di corallo”. In chiesa quel giorno si erano presentati tranquilli, sereni. Non solo, marito e moglie erano anche membri attivi dell'attività della parrocchia, partecipavano alle feste e cercavano, in generale, di godersi un po’ la vita dopo tanti anni passati a lavorare. «Non risultavano iscritti ad alcun servizio assistenziale», ha precisato il sindaco Paolo Montagna. Dunque, il mistero si infittisce. Perché Emanuele ha ucciso Antonella? Un raptus improvviso oppure dietro alla tragedia ci sono anni di litigi tra le mura domestiche, tenuti ben nascosti al vicinato? Domande che non hanno ancora trovato risposta.
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