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L'operazione

VIDEO - In maschera per far esplodere i bancomat: in manette la "banda della marmotta"

I carabinieri hanno arrestato 8 persone, accusate di 17 colpi in giro per l'Italia

I carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Torino, hanno eseguito la custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 indagati, accusati a vario titolo
di associazione per delinquere finalizzata ai furti aggravati dall’utilizzo di materiale esplosivo, violazione della legge sulle armi, ricettazione e riciclaggio.

Le indagini, avviate nel mese di dicembre 2023 in seguito a una lunga serie di furti realizzati con esplosivo per far saltare i bancomat e rubare il denaro, hanno consentito di individuare una banda con sede in provincia di Foggia: i membri hanno colpito per mesi in istituti di credito, bancari e postali usando ordigni artigianali - le cosiddette “marmotte”, assimilabili ad armi da guerra. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura di Foggia e dai carabinieri di Foggia, il modus operandi della compagine criminale prevedeva l’impiego di auto di grossa cilindrata provento di furto o con targhe clonate per gli spostamenti e l’utilizzo di carte di credito prepagate - fornite da uno degli indagati e intestate a stranieri - inserite nelle “bocchette” degli sportelli bancomat per assicurarne l’apertura e consentire la successiva introduzione della “marmotta”.

L’organizzazione avrebbe beneficiato di specifiche professionalità e competenze - per la fabbricazione di ordigni artigianali e al possesso di conoscenze sui meccanismi di funzionamento degli sportelli automatici - e di un’attenta pianificazione, con l’assegnazione precisa dei ruoli che ciascun membro avrebbe dovuto rivestire nel corso degli assalti: c'erano l'autista, la vedetta, gli staffettisti, gli esecutori con compiti operativi e logistici. Durante le indagini è stato documentato il metodo con cui il denaro rubato, macchiato dai dispositivi antifurto degli sportelli Atm, veniva ripulito e riciclato. E sarebbero state accertate anche le modalità di spartizione dei proventi che prevedevano, tra l’altro, un tariffario prestabilito per i partecipanti e la corresponsione di somme di denaro in caso di buon esito del colpo.

In totale i carabinieri hanno documentato 80 furti aggravati con esplosivo ai danni di banche e uffici postali commessi dalla fine del 2023 in tutta Italia. L'inchiesta è ancora in corso ma, al momento, la banda è ritenuta responsabile 17 assalti per un bottino di circa 290mila euro: li avrebbero compiuti tutti compiuti tra luglio e settembre 2024 in Puglia (nelle province di Foggia e Bari), Piemonte (nel Torinese, dove vive un indagato che fungeva da collegamento organizzativo e logistico), Campania (in provincia di Avellino), Lombardia (Pavia e Milano) e Basilicata (Potenza).

Nel corso delle perquisizioni effettuate in concomitanza all’esecuzione della misura cautelare, sono stati sequestrati documenti d’identità, carte di credito ricaricabili, banconote - in parte “macchiate” o già trattate per la smacchiatura - 31 cartucce calibro 12 e 7,65, 3 auto, 3 targhe per veicoli, 261 petardi, 2,20 metri di miccia per “marmotte” e 4 orologi di valore.

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