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A BRANDIZZO

Il fratello di D'Aversa: «Cosa mi aspetto ora? Niente, Giuseppe non torna più»

L'omaggio dei parenti del 49enne di Chivasso, morto nella tragedia della stazione

Davanti alla stazione di Brandizzo è un'autentica "processione", tutto il giorno. Tra omaggi, fiori, lumini e preghiere per i cinque operai morti nella notte tra mercoledì e giovedì. E sul luogo della tragedia, questa mattina, è arrivato anche Oto D'Aversa, il fratello di Giuseppe D'Aversa, 49 anni, di Chivasso, una delle cinque vite spezzate quella maledetta notte. Per Oto, questa è la prima domenica senza Giuseppe: «Mio fratello era una persona solare, divertente, gli piaceva il suo lavoro. Ho solo tanto dolore». Anche lui, come i parenti degli altri operai deceduti, aspetta delle risposte. Ma rivela: «Posso farmi tante domande, ma tanto la risposta è sempre la stessa: Giuseppe non c'è più e nessuno me lo riporterà indietro».

Davanti alla stazione, dopo qualche minuto, arrivano anche gli amici di Giuseppe Sorvillo, 43 anni. Lui, invece, era proprio di Brandizzo: «Era una persona stupenda e un padre di famiglia spettacolare», affermano, commossi. Gli amici cercano il nome di Sorvillo (Beppe, com'era chiamato) tra i mazzi davanti alla stazione: «Beppe lavorava spesso anche sabato e domenica. Non abbiamo parole per quanto successo».

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