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Folle attacco dei No Tav al cantiere di San Didero con molotov e bombe carta. Sparati più di 800 lacrimogeni

Treni rallentati, A32 chiusa per ore e statali paralizzate. Guarda il video degli scontri

ULTIMO AGGIORNAMENTO - ORE 18.30

Sono terminati gli scontri in Val di Susa. L'autostrada Torino-Bardonecchia è stata riaperta alle 17.40 mentre gli artificieri hanno bonificato l'area del cantiere di San Didero. Alle 18.30 un gruppo di circa 300 No Tav è ancora alla stazione di Bruzolo, tenuto sotto sorveglianza dalle forze dell'ordine. Per respingere l'attacco al cantiere, la polizia ha sparato più di 800 lacrimogeni. E i sindacati ora passano all'attacco: "Ci risulta che si tratti di una manifestazione non autorizzata - spiega Luca Pantanella, segretario provinciale del Fsp - che ha richiesto un grande dispendio di forze dell'ordine e di soldi dei cittadini a causa di pochi delinquenti. Solo per fare un piccolo esempio, ben 10 pattuglie della stradale sono state impegnate nella chiusura dell'autostrada e nella gestione del traffico, distogliendole dal loro normale lavoro. Inoltre siamo perplessi dal fatto che una importante azienda di trasporti abbia messo a disposizione i propri autobus per il trasporto dei manifestanti, quindi invitiamo chi di dovere a indagare anche in questa direzione".

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Un attacco dei No Tav, organizzato e pianificato nei minimi particolari, è in corso in questi minuti al cantiere della Torino-Lione di San Didero, in Val di Susa, in provincia di Torino, con pesanti ripercussioni anche sul traffico ferroviario e automobilistico.

Tutto è cominciato quando un corteo di circa 2mila persone è partito da Venaus, dove in questi giorni è in corso il Festival ad Alta Felicità, evento che ha richiamato in Valle migliaia di giovani da tutta Italia e non solo. Approfittando di numeri che ormai il movimento in Valle non ha più da anni, i No Tav hanno deciso di attaccare il cantiere con una violenza che ormai non si vedeva più da tempo. Il corteo infatti aveva come obiettivo dichiarato una "passeggiata ai fortini della devastazione a San Didero e a Chiomonte" ma questa volta, per muoversi, i No Tav hanno scelto una strategia "diversificata". Mentre alcuni procedevano a piedi, altri hanno preso il treno da Venaus e altri ancora gli autobus. In questo modo sono riusciti a colpire su più fronti: a Bruzolo, ad esempio, alcuni manifestanti hanno cominciato a passeggiare sui binari della stazione, con il risultato di creare problemi alla circolazione ferroviaria che al momento risulta rallentata tra Borgone e Bussoleno.

Il corteo dei No Tav

Arrivato all'altezza della stazione di Susa, il corteo si è diviso. Una parte dei No Tav si è diretta verso Chiomonte, e il grosso verso San Didero dove la situazione è precipitata quando circa 300 di loro si sono incappucciati e hanno cominciato un attacco al cantiere da più fronti: mentre alcuni, muniti di argano, cercavano di abbattere il cancello principale, altri lanciavano bombe carta e molotov verso gli agenti che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Per respingere l'attacco al cancello, la polizia ha impiegato agenti che erano pronti all'intervento all'esterno dell'area del cantiere e che sono intervenuti in aiuto dei colleghi dentro le recinzioni, riuscendo ad allontanare i manifestanti. 

I No Tav, come si vede nel video, hanno attrezzature da guerriglia: maschere antigas, cappucci e vestiti neri, tute di gomma. Tutto l'occorrente, cioè, per resistere al meglio a lacrimogeni e idranti e, al tempo stesso, rendere più difficile la loro successiva identificazione da parte degli investigatori. Le forze dell'ordine sono quindi state costrette a chiudere la vicina autostrada Torino-Bardonecchia tra Chianocco e Avigliana con l’uscita obbligatoria a Borgone in direzione Susa e a Chianocco in direzione Torino, con il risultato di costringere le auto a riversarsi sulle due statali valsusine, che - soprattutto la ss25 - sono andate velocemente in tilt. Una situazione che potrebbe diventare molto pesante entro un paio di ore, quando comincerà il rientro in massa di chi ha trascorso la giornata festiva in alta valle.

Un attacco che non è l'unico: altri manifestanti, una trentina, dopo essersi incappucciati, hanno preso d'assalto il cantiere di Chiomonte. Il timore è ovviamente che possano ripetere quanto visto a San Didero. Al momento i manifestanti si sono "limitati" a prendere di mira la concertina (il filo spinato) sulle recinzioni, raggiungendola con le scale e tagliandola con le cesoie.

Le pietre lanciate dai No Tav nel cantiere di San Didero

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