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IL REPORTAGE

Una porta rimasta aperta. Così è stata folgorata la piccola Viola

La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per "lesioni colpose". L'incidente alla Polisportiva sarebbe stata causata dalla dimenticanza di un manutentore

Un mazzo di chiavi lasciate inserite nella serratura della porta che conduce alla cabina di trasformazione elettrica dopo un intervento di manutenzione. La curiosità di tre ragazzini che, con l’illusione di scoprire chissà quale locale segreto, si introducono all’interno fino ad arrivare ai trasformatori. Poi, la tragedia sfiorata. Quella di Viola, 12 anni, rimasta folgorata da una scarica letale e salva per miracolo dopo essere svenuta per la violenta scossa. È quanto può ricostruire, ad oggi, il presidente della Polisportiva Rivarolese, Maurizio Valente, rispetto all’incidente dello scorso giovedì pomeriggio.

Intanto in Procura ad Ivrea continua ad esserci grande apprensione per le sorti della dodicenne. La procuratrice capo Gabriella Viglione, infatti, attende di conoscere lo stato di salute aggiornato, da cui dipende anche il proseguo delle indagini sul caso. «Al momento abbiamo aperto un fascicolo contestando il reato di lesioni colpose - ha dichiarato la dottoressa Viglione - a carico di ignoti affidato al pubblico ministero di turno Mattia Francesco Cravero, ma potrebbe presto essere riassegnato al gruppo specializzato in reati colposi. A carico di ignoti perché sono ancora in corso gli accertamenti relativi alle responsabilità. È chiaro, però, come ci siano state sicuramente delle negligenze sul fatto che il vano tecnico fosse accessibile e non fossero stati posti in essere segnalazioni del pericolo e per rendere non accessibile il quadro dove la ragazzina è rimasta folgorata. Sappiano che poco prima del fatto c’è stato un accesso per la manutenzione ordinaria e a detta delle persone sentite l’impianto era a norma e funzionante. Appena riceveremo il fascicolo valuteremo le singole responsabilità».

Al momento la Procura ha inviato sul posto i tecnici del settore Spresal dell’Asl To4 e i locali risulterebbero inibiti all’accesso, ma non sotto sequestro. «Quello che ci più preme - conclude la Viglione - sono le condizioni della dodicenne, aspettiamo di sapere che sia fuori pericolo e si rimetta presto». Proseguono anche gli accertamenti dei carabinieri di Rivarolo Canavese per capire, anche, come il gruppo di ragazzini di cui faceva parte la dodicenne si trovasse alla polisportiva e come abbiano avuto accesso ai locali che sarebbero dovuti essere chiusi.

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