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09 Luglio 2025 - 09:45
Sotto il coordinamento della procura, il personale dell’Aliquota carabinieri presso la sezione di polizia giudiziaria, della polizia locale di Pinerolo, dei carabinieri del Nucleo forestale di Pinerolo e del Nipaaf di Torino, coadiuvato da Arpa Piemonte, ha sottoposto a sequestro circa 500 metri quadrati di terreni su cui erano stoccati abusivamente rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come i Raee, i metalli e altri rifiuti misti; un autocarro contenente rifiuti pericolosi; nove smartphone; vari computer contenenti documentazione inerente i delitti contestati; oltre a denaro contante di provenienza illecita per circa 30mila euro e 15mila dinari marocchini. Sette persone, di nazionalità italiana e marocchina, sono indagate per furto, ricettazione e gestione illecita di rifiuti.
Durante la perquisizione sono stati anche rinvenuti animali da cortile e un cane, posti sotto sequestro con affido ad enti di protezione animali di Pinerolo per le incompatibili condizioni di detenzione. Elevata infine una sanzione amministrativa per oltre 3mila euro per l’omessa comunicazione del modello unico dichiarazione ambientale, e contestata una nuova fattispecie illecita per violazione delle prescrizioni ambientali dell’impianto di gestione rifiuti di piscina. Va detto che le condotte criminose risalgono al maggio 2023 e si sono protratte per oltre un anno. Gli accertamenti sono cominciati a seguito di una denuncia presentata dal gestore del centro di raccolta di Pinerolo, Acea Pinerolese S.p.A., e dai numerosi esposti di cittadini pinerolesi che segnalavano la presenza costante di diversi soggetti, tutti identificati e indagati, nei pressi del centro di raccolta.
Le indagini hanno consentito di ricostruire molteplici azioni illecite: nello specifico gli indagati asportavano dal centro di raccolta di Pinerolo rifiuti ferrosi e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come televisori, lavabi di metallo, batterie e cavi elettrici. il furto era finalizzato poi alla vendita a un impianto di gestione rifiuti di Piscina. Ingenti i quantitativi sottoposti anche a una illecita cernita e lavorazione nelle pertinenze delle abitazioni degli indagati, prima di essere conferiti negli impianti di recupero. Le azioni tenute in tempi diversi, in maniera sistematica e organizzata dagli indagati, si sono concretizzate anche nella raccolta, trasporto, recupero, commercio di rifiuti, in assenza della prescritta autorizzazione e nello stoccaggio degli stessi in diversi siti, ora posti sotto sequestro.
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