l'editoriale
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30 Marzo 2022 - 08:00
Di sicuro non poteva passare inosservata, almeno per le dimensioni. Una scritta così grossa da occupare tutta piazza San Carlo. Una dedica disegnata a caratteri cubitali con il gesso bianco accanto al Caval ’d Brôns, il monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia nel centro della piazza. Un “blitz” notturno che ha fatto discutere e parlare di sé mezza città. Almeno fino al primo pomeriggio di ieri, quando gli autori - forse un po’ sconcertati dai toni - hanno deciso di uscire allo scoperto per dire la loro e motivare il gesto.
«SIAMO NOI» “Ti amo ancora” con un Terra scritto in piccolo è «la dichiarazione d’amore di oltre 150 persone che la scorsa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d’amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria». A rivendicare la paternità dell’opera apparsa sul selciato di piazza San Carlo ci ha pensato la band torinese “Eugenio in via Di Gioia”. L’idea - ha precisato la band - è stata quella di «una dichiarazione d’amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato». Nessuna operazione di marketing, ha precisato ancora la band.
«NESSUNO SCANDALO» «Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città. Qualcuno non vedeva l’ora di puntare il dito contro i soliti vandali» così il gruppo attraverso la loro pagina Facebook. Una scritta destinata a sparire a causa dell’arrivo della pioggia, previsto proprio in queste ore. «L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile», conclude la band.
Sul caso è intervenuta anche la soprintendente del capoluogo piemontese, Luisa Papotti. «In teoria ogni opera che riguarda un luogo vincolato - spiega -, dovrebbe essere autorizzata; ma la libertà di espressione esiste e il gesso non fa danni. Personalmente non ne sapevo nulla, a noi non è giunta alcuna richiesta di autorizzazione. Sarebbe interessante capire meglio le ragioni; dal mio punto di vista è interessante che lo spazio pubblico venga interpretato come uno spazio dove esprimere idee, pensieri o speranze e non solo montare stand». A inizio giornata, va detto, si era parlato anche di una iniziativa autorizzata e presentata dall’Associazione 2050 srl. La stessa associazione, però, ha smentito tutti con un post pubblicato sui social: «Anche se amiamo Torino, l’Italia, l’intero Pianeta Terra, noi non c’entriamo nulla». Sugli autori della scritta, realizzata in gesso bianco, si interroga anche l’amministrazione comunale. Il sindaco, Stefano Lo Russo, ha chiesto una relazione alla polizia municipale.
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