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LA CITTA' BOLLENTE
11 Luglio 2023 - 19:30
Dalle borse spuntano i ventagli, i fazzoletti per asciugare il sudore sulla fronte finiscono presto. Girare a Torino in questi giorni vuol dire fare un viaggio nella calura e lo sa bene chi è in attesa negli ospedali oppure sale a bordo della metro, va in bus o si reca negli uffici pubblici. “Per me si va nella città bollente”, scriverebbe Dante, anziché “dolente”. Del resto, era proprio un canto dell’Inferno. E per misurare l’inferno sotto la Mole basta armarsi di termometro e varcare, ad esempio, la soglia dell’ospedale Molinette. Nelle sale d’aspetto i pazienti provano a trovare sollievo con i ventagli, mentre l’aria arriva grazie ai ventilatori sul soffitto. Nei corridoi, invece, tutte le finestre sono spalancate. Responso del termometro: 34 gradi e mezzo. Temperatura non proprio insopportabile, ma neppure così gradevole visto che stiamo sempre parlando di un ospedale.
Ma quando c’è il bollino rosso, a preoccupare in città sono sempre i trasporti: metropolitana, tram e soprattutto gli autobus sovraffollati. Un viaggio in metro, da Carducci a Marconi, tutto sommato non è poi così da incubo: 33 i gradi percepiti all’interno del vagone. Temperatura simile se il viaggio lo si fa in pullman, ad esempio salendo a bordo del 67 a una delle fermate di via Madama Cristina: il mezzo pubblico non è strapieno e il termometro segna 33.2 gradi. Va un po’ meglio in anagrafe. Nella sede decentrata di via Campana, quartiere San Salvario, mentre la gente fa pazientemente la coda agli sportelli il termometro registra 32 gradi e mezzo.
Insomma, nella vita c’è di peggio. E dov’è il peggio? Nel palazzo della Regione di via Nizza. Incredibile ma vero, proprio nel grattacielo costato un sacco di tempo - e di soldi pubblici - la temperatura è più alta rispetto agli altri posti. Non tanto in “Sala trasparenza”, dove si organizzano le conferenze stampa e i gradi sono 32.8, quanto all’ingresso, dove vengono accolte le persone, appena superati i controlli. Varcata la soglia del nuovo palazzo del Piemonte, il display del termometro segna la seguente temperatura: 36.1 gradi. Ma che fa troppo caldo lo si capisce guardando i volti, provati, dei vigilantes o degli addetti alla reception. Insomma, l’edificio più “giovane”, nonché prestigioso, della nostra città non sembra proprio superare la prova dell’estate. «Gli uffici? No, quelli l’aria condizionata ce l’hanno», spiegano alla reception.
Il tutto mentre Torino è tra le otto città italiane da bollino rosso, insieme a Roma, Rieti, Firenze, Perugia, Bolzano, Frosinone e Latina, con massime prossime ai 37 gradi ma con i valori percepiti che possono superare i 38-39 gradi. E tanto per gradire, questa mattina c’è stato l’ennesimo blackout in città, il dodicesimo dall’inizio dell’anno. Colpiti i quartieri del centro e di Vanchiglia, per un totale di 3200 utenze residenziali e commerciali al buio. Un’anomalia provocata da due guasti sulle linee di media tensione della zona, dovuti a un sovraccarico di corrente.
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