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COMMERCIANTI FURIOSI

Cibo buttato nei negozi: «Tutta colpa del blackout»

Esplode la rabbia delle attività del quartiere senza luce né acqua per 6 ore

Niente più cibo nei negozi a causa del blackout a Mirafiori

Niente più cibo nei negozi a causa del blackout a Mirafiori

Quasi mezzo quartiere senza luce né acqua, per un totale di 6mila utenze coinvolte, dalle quattro di notte fino alle nove e mezza di questa mattina. Ancora guai a Mirafiori Sud e in zona Lingotto per l’ennesimo blackout avvenuto in città. Il terzo, nel giro di due mesi, quindi siamo nell’ordine di più di un’anomalia al mese. Colpita, in particolare, l’area di piazza Bengasi, via Onorato Vigliani, piazza Guala, corso Benedetto Croce, via Fratel Teodoreto e via Piobesi.

DISAGI PER I NEGOZI
Il tutto a causa di un guasto a un cavo di corrente - nello specifico un cavo di distribuzione che passa sottoterra - che ha mandato in tilt dieci cabine elettriche “secondarie”. Le conseguenze sono state serie, anche se meno gravi rispetto al blackout avvenuto sempre in zona a metà aprile: semafori spenti per diverse ore e negozi costretti a lavorare a mezzo servizio, tirando sù la serranda più tardi. E i cittadini oltre a telefonare all’Iren sbottavano sui gruppi Facebook di zona, a cui provava a fornire risposta il coordinatore in Circoscrizione 2, Alessandro Nucera. Problemi in particolare per bar e panetterie, ma anche macellerie e gastronomie. Alcune attività le serrande non le hanno proprio alzate, come la panetteria L’essenza del grano di corso Benedetto Croce, che ha scelto di non lavorare.

Chi invece l’ha fatto ha perso praticamente tutta la mattinata. «Ho aperto alle 9 anziché alle 7. I caffè e le brioches non li ho potuti fare. Ho perso una mattinata intera di lavoro», sbuffa Irene Andreolli della Caffetteria D&D. «Il frigorifero per fortuna ha retto - raccontano Oronzo e Simone Siciliano, padre e figlio della macelleria Bottega Delle Carni - perché l’altra volta abbiamo buttato via ancora più cibo. In ogni caso, con dei sotto-servizi vecchi di 40 anni è normale avere prima o poi tutti questi guasti. Per fortuna stavolta il blackout è durato poco». Non com’era successo a metà aprile, quando l’anomalia era durata mezza giornata provocando gravi danni non solo ai negozi, ma anche ai supermercati. Come l’Aldi di via Onorato Vigliani, che aveva buttato via quintali di cibo tra pane, latticini, pesce, carne, insalate e salumi.

Questa volta, a rimanere chiuso è stato il Basko di piazza Guala, ma solo fino a mezzogiorno. Poi ha aperto senza particolari problemi. «Ho buttato via del cibo, ma non come l’altra volta per fortuna», dice Irene Risso della Gastronomia L’alternativa.

AL BUIO ANCHE LA CROCETTA
Ma Torino Sud non è stata l’unica area dov’è mancata la luce, perché un altro blackout si è verificato anche a Crocetta e a San Secondo. Per fortuna, i disagi sono durati solo un’ora, coinvolgendo duemila utenze. «Purtroppo queste sono le giornate più calde dell’anno, dove la rete viene messa sotto stress», spiega Iren, che ieri mattina ha lavorato sul posto con sei squadre operative per risolvere il problema. Ma perché tutti questi guasti in serie? La rete, in effetti, è datata. «Ma c’è un progetto da 44 milioni - prosegue Iren - per rafforzarla, di cui 33 milioni finanziati dal Pnrr».

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