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Rapina da mezzo milione a Poirino e tentato assalto al Salone del Libro di Torino: due arresti

Un bandito 68enne incastrato dal suo Dna trovato dai Ris su una maschera. Il colpo al Lingotto fallito per il fumo

Due colpi clamorosi, uno riuscito e uno fallito. Di questo è accusato un pregiudicato italiano 68enne che è stato arrestato dai carabinieri del nucleo Investigativo di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Asti, per rapina e tentato furto. In manette con lui è finito un complice 63enne che dovrà rispondere del solo tentato furto.

Il 68enne è il presunto responsabile della rapina avvenuta presso l'Unicredit di Poirino il 18 febbraio dello scorso anno. Secondo le indagini, avrebbe agito in concorso con altri sei complici, tutti già arrestati il 24 maggio 2022. A fornire un elemento determinante per la sua identificazione è stato il Ris di Parma, che ha isolato il suo DNA su una maschera utilizzata durante il colpo. Secondo le accuse, gli indagati si sarebbero introdotti, armati di pistola e coltelli, all'interno della banca e, dopo aver immobilizzato con delle fascette di plastica dipendenti e clienti, avrebbero prelevato il contenuto delle cassette di sicurezza: denaro contante, gioielli, pietre preziose e monete antiche per un valore complessivo di circa 500 mila euro.

Nel corso delle indagini sulla rapina, è emerso un secondo colpo. Il 68enne e un complice di 5 anni più giovane, avrebbero tentato un furto al bancomat di Intesa Sanpaolo, situato all'interno del padiglione fiere Lingotto, poco prima dell'inizio del Salone del Libro. Utilizzando una lancia termica, i due uomini avrebbero cercato di rubare il denaro contenuto nello sportello bancomat. Il modus operandi degli indagati prevedeva l'accesso all'area fieristica forzando due porte, quindi la manomissione del fianco laterale sinistro del bancomat e la creazione di un foro di circa 30x30 cm utilizzando una “lancia termica”. Il colpo fallì per poco: il personale di vigilanza fu attirato dal fumo prodotto durante l'operazione. Al sopraggiungere delle guardie, i due sarebbero scappati rifugiandosi nella vicina stazione ferroviaria, dove si sono nascosti in uno spazio ricavato in un’intercapedine per circa tre ore prima di uscire e fare ritorno alle proprie abitazioni. 

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