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RISTORAZIONE SCOLASTICA
07 Ottobre 2023 - 06:30
Piatti di pasta che arrivano in tavola quasi alle tre del pomeriggio, meloni dal gusto dubbio, pomodori che non vengono neppure serviti ai bambini. È stata una settimana di passione per molte mense scolastiche della città. Lo sanno bene le famiglie della scuola elementare Levi di via Monte Rosa, che dopo le tante segnalazioni ora pretendono un cambio di passo. E lo sa altrettanto bene l’assessore all’Istruzione del Comune di Torino Carlotta Salerno, che ieri si è presentata in sala mensa per vedere che tutto funzionasse correttamente. «Siamo sicuri del fatto che non ci siano problemi relativi alla salubrità del cibo che è stato servito» rassicura in prima battuta l’assessore varcando la soglia della scuola di Barriera. «Tuttavia, i problemi ci sono stati e non sono tollerabili».
Le famiglie stanno perdendo la pazienza. Anzi, forse in Barriera l’hanno già persa, come ha potuto toccare con mano Claudio Marsili, direttore di Euroristorazione, la ditta che si occupa della preparazione e distribuzione dei pasti nella scuola. «Abbiamo avuto una partenza difficile» ammette Marsili di fronte a Salerno e alle insegnanti. «I pasti non arriveranno più in ritardo, ma abbiamo ancora un problema oggettivo legato a piatti e posate». Pare infatti che a causa di un malfunzionamento del macchinario che asciuga le stoviglie, forchette e coltelli arrivino a scuola umidi. «Ci mancano anche alcune figure professionali» prosegue Marsili, ma assicura di aver già avviato le procedure di assunzione. «Al netto degli incidenti, cercherò di stabilizzare la situazione nel più breve tempo possibile» conclude. E l’assessore annuisce. «Euroristorazione ha preso servizio lunedì scorso - ricorda Salerno -. In ogni caso, le ditte hanno qualche giorno per avviare l’attività a pieno regime. Non di più».
Il monito è arrivato chiaro e forte anche alla Ladisa, che si occupa nel servizio per i lotti 1 e 3, in cui rientra la scuola elementare San Francesco d’Assisi di via Giulia di Barolo. Qui, nel corso della settimana sono saltati alcuni menù “speciali” e a farne le spese sono stati due bimbi che soffrono di celiachia. «Abbiamo avuto un problema con i server» si giustificano dall’azienda, ma il margine di tolleranza è poco. «Questo appalto per il Comune di Torino rappresenta una rivoluzione epocale. Monitoreremo la situazione e non escludiamo provvedimenti più gravi in futuro se le cose non dovessero migliorare» avvisa Salerno che la prossima settimana farà nuovi sopralluoghi di “assaggio” e nei centri di produzione.
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