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Nel quartiere dello stupro ora le ragazze hanno paura: «Poteva capitare a chiunque»

C’è chi dà la colpa agli stranieri e chi replica: «E’ solo questione di educazione»

In via Stradella la paura corre veloce come le auto che sfrecciano a due passi dall’elegante palazzo del civico 88, dove qualche notte fa si sarebbe consumato uno stupro di gruppo. Un episodio che spaventa molti abitanti del quartiere, a partire dalle ragazze che ci vivono o lavorano.

E’ il caso di Diana, che ammette: «Ho letto di quello che è successo e adesso ho paura, come tutti quelli che devono passare di qui o vivono in zona. E’ pericoloso soprattutto la sera». E pensare che la violenza si sarebbe consumata al termine di un momento di festa: «Non è possibile che che una si voglia rilassare e venga stuprata: viene da pensare che possa succedere a chiunque». Isabella la pensa allo stesso modo: «Questa è una zona un po’ pericolosa, io ci vivo da dieci anni e mi pare che la situazione sia peggiorata di recente. E questa storia mi incute ancora del timore in più. Ammetto di aver paura a girare la sera, per questo penso che mi trasferirò presto. Direttamente fuori Torino».

Fuori dal coro Gilda, che in via Stradella ci lavora: «In generale non mi pare che Torino sia pericolosa ma forse dipende dalle zone e dagli orari: io qui passo solo di giorno».

Eppure, nel quartiere, anche gli uomini denunciano un aumento dell’insicurezza: «Si sentono episodi del genere ogni giorno - riferisce il signor Cesare - E quasi sempre è colpa dei tanti stranieri che ci sono a Torino. Poi, quando denunci, non cambia niente. Anzi, devi aver paura che qualcuno venga a picchiarti». Replica Diana: «Io sono cubana e dico che non c’entra se uno è straniero o meno: la colpa è dell’educazione che hanno ricevuto questi ragazzi. Una donna, anche se è ubriaca o ha preso delle pasticche, dev’essere rispettata».

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