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IL CASO

Torino capitale dell'arte, ma da Apart niente Pos e non fanno scontrini (IL VIDEO)

Nella mostra alla Promotrice accettato solo contanti e una uscita di sicurezza è "blindata"

Torino in questi giorni è considerata la capitale dell'arte ma chi volesse farsi un viaggio nel mondo dell'antiquariato di Apart Fair alla Promotrice delle Belle Arti al Valentino deve avere con sé i contanti. Altrimenti non si può entrare.

Dopo la segnalazione di un visitatore siamo andati a verificare di persona. Niente carta di credito, bancomat o Satispay. "Purtroppo non abbiamo il Pos" spiega il ragazzo alla cassa. Il motivo? "Perché ci costa troppo e la mostra dura solo 5 giorni". 

Ma il Pos, o il pagamento elettronico, non è ormai un obbligo di legge? A un altro visitatore è stato riferito che gli organizzatori sono un'associazione senza fini di lucro. Ecco cosa ci ha raccontato: "Presento la carta di credito, 'ci dispiace' rispondono i due innocenti ragazzotti, 'ma si può pagare solo in contanti...abbiamo da cambiare anche biglietti di grosso taglio'... Perché non avete le carte?, chiedo. Essendo un ente senza fini di lucro non possiamo gestire pagamenti con carte, satispay etc". Al che il nostro lettore paga, riceve il resto e chiede il biglietto: "Faccio collezione di biglietti e ricevute di mostre e musei". E spiega che, arrossendo, i ragazzi all'ingresso dicono "No, siamo un ente senza fini di lucro...noi facciamo solo questo servizio all'ingresso e così ci hanno detto".

E come vedete, a noi hanno dato una risposta diversa. Va bene che si tratta di un'arte antica, ma lo spirito della mostra non dovrebbe essere quello di congiungerla con la modernità? E comunque, rilasciare biglietti non dovrebbe essere un modo di verificare il numero degli spettatori (e gli incassi)? Una domanda che vale per l'organizzazione, che è l'Associazione Piemontese Antiquari, associata all'Ascom.

Come se non bastasse, visitando la mostra, notiamo che una delle uscite di sicurezza, dietro una tenda, si presenta con la saracinesca abbassata. Quindi inutilizzabile.

Dall'organizzazione fanno sapere che "le uscite di sicurezza necessarie sono tutte agibili" e che "il piano di sicurezza è stato rispettato accuratamente". E quanto a pos e biglietti? La spiegazione che ci viene fornita è quella legata ai costi di gestione di un Pos, "per cinque giorni non vale la pena".

E se è vero che la norma sull’obbligo dei pagamenti automatici non vale per le associazioni che incassano solo quote di adesione o donazioni, un biglietto di ingresso dovrebbe essere una cosa diversa. E esigere una ricevuta.

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