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L'ANALISI
02 Novembre 2023 - 19:10
Torino è immersa nella settimana dell’arte e nonostante la pioggia la nostra città è riuscita ad attirare tanti visitatori e appassionati. Lo conferma la capienza degli hotel, ma parlare di città turistica, per certi versi, è pura utopia, considerando che dalle 22 in avanti sul capoluogo piemontese cala il “coprifuoco”. Dopo le dieci di sera infatti la metro è inagibile e trovare un ristorante ancora aperto è un’impresa non indifferente. Per renderci conto della situazione abbiamo contattato direttamente i ristoranti vicini agli eventi.
FORNELLI SPENTI GIA' ALLE NOVE DI SERA
Uno dei quartieri meno attrezzati è di certo il Lingotto. Artissima ha appena inaugurato all’Oval, c'è la nuova esposizione alla Pinacoteca Agnelli, eppure i ristoranti nella zona chiudono tutti troppo presto. Il ristorante La Pista, proprio sul tetto dell’ex stabilimento Fiat, dopo le 21.30 non serve più i suoi piatti prelibati. Alice Pizza in via Nizza chiude le prenotazioni addirittura alle 21, mentre per riservare un tavolo da Eataly bisogna sorbirsi la segreteria telefonica del servizio clienti e poi spesso cade la linea.
Neppure Paratissima che accoglie i visitatori fino a mezzanotte ha fatto cambiare più di tanto le abitudini ai ristoratori. La pizzeria Wè Mà, a pochi passi dalla Cavallerizza, spegne il forno alle 22.30, mentre il ristorante stellato Del Cambio ieri sera era chiuso per un evento privato. Fa eccezione la Caravella che ha prolungato l’orario: «Prendiamo prenotazioni fino alle 23.30 senza problemi» spiega il titolare.
Anche i ristoranti di San Salvario, vicino a Torino Esposizioni che ospita le opere di The Others, sembrano indifferenti all’arte. Il Gufo Bianco ad esempio chiude alle 22.30. Ma anche qui c’è chi accoglie i clienti fino alle 23.30 come la Stadera. Stesso discorso per Flashback in Borgo Crimea: le visite terminano alle 22 ma l’unico ristorante vicino, lo Shizen in viale Thovez, sta comunque aperto fino alle 23.
GAM CHIUSA ALLE 16.30
I problemi di orario riguardano anche l’arte stessa. Fatta eccezione per gli eventi di questa settimana, il sistema della cultura torinese non è certo per i nottambuli e neppure per i semplici cittadini che vorrebbero magari andare a vedere una bella mostra durante la settimana al termine di una giornata di lavoro. Un esempio su tutti è la Gam che chiude la biglietteria addirittura alle 16.30 (alle 17 nel week-end). Numerose sono state infatti le proteste delle persone che in questi giorni si sono messe in fila per entrare alla mostra dedicata a Francesco Hayez e si sono visti chiudere la porta in faccia.
TRASPORTI IMPOSSIBILI
Benché siano stati previsti dei bus sostitutivi, la chiusura della metropolitana alle 22 non è proprio un segnale incoraggiante per una città che ha l’ambizione di diventare una capitale dell’arte e del turismo. Lo sanno bene i giovani, in centinaia in coda in piazza Vittorio nella notte di Halloween in attesa dei taxi. Decisamente troppo pochi rispetto alla domanda. Del resto un servizio di bus notturni in città non esiste e in via Po, dopo mezzanotte, passa soltanto un mezzo all’ora quando va bene.
«HOTEL PIENI AL 95%»
Nonostante le difficoltà comunque i turisti non mancano. «Novembre è un mese d’oro per Torino». Così la pensa il presidente di Confesercenti, Giancarlo Banchieri: «Grazie ad Artissima e alle Atp Finals di tennis la capienza delle camere di albergo ha raggiunto il 95% e c’è la possibilità di vendere le stanze a prezzi più alti». Per quanto riguarda i ristoranti e le chiusure: «il settore della ristorazione sta andando abbastanza bene» sottolinea Banchieri che lancia però l’allarme sul commercio: «Nonostante il turismo i negozi sono in forte crisi».
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