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IL TAGLIO DEL NASTRO
18 Dicembre 2023 - 13:40
I 97 milioni di compensazioni, già disposti dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo, non bastano. I comuni della Val di Susa che subiranno i disagi del cantiere del Tav vogliono di più. Il libro dei desiderata parla di cifre impossibili, tuttavia, il vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini fa sapere di avere avviato un iter per incrementare il fondo di alcune decine di milioni.
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«È chiaro che un’infrastruttura che porta vantaggio a tanti arreca anche qualche problema a qualcuno - premette il vicepremier -. Per questo stiamo lavorando con Rfi per trovare nell’accordo di programma i milioni necessari per chiudere con le compensazioni per il territorio». Anche Rfi non si sbottona sulla cifra esatta, ma dovrebbe trattarsi di poco meno di 10 milioni di euro. «Si parla di diversi milioni di euro da investire nei comuni del territorio che hanno portato pazienza in questi anni» fa sapere ancora Salvini.
La piazza Sì Tav
Parlando poi della manifestazione che portò in piazza Castello oltre 50mila persone a sostegno dell’opera Salvini sottolinea come «quando la maggioranza silenziosa smette di essere silenziosa non è male». Parole di miele che arrivano dritte alle orecchie del leader del Movimento Sì Lavoro Sì Tav Mino Giachino. «Da un lato, sono contento perché si parte con i lavori dell’opera - premette Giachino -. Dall’altro, sono rammaricato perché ci sono voluti cinque anni. I governi giallo-verde e giallo-rosso hanno tenuto in ostaggio l’opera più importante per il nostro futuro per anni». E ancora: «Qui non è mai venuto un ministro del Pd. Spero che la prossima volta ci possa essere la premier Meloni» conclude.
In compenso, a Chiomonte c’è tutta l’alta diligenza del Carroccio: dal segretario Riccardo Molinari, passando per l’onorevole Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto. Tra i membri della giunta di Alberto Cirio, gli assessori Fabrizo Ricca, Chiara Caucino, Fabio Carosso, Matteo Marnati, Vittoria Poggio e Marco Protopapa.
Il caso Cesana
L’incontro in cantiere è stata anche l’occasione per il vicepremier di tornare sul tema delle Olimpiadi e - in particolare - sulla possibilità che le gare di Bob possano tenersi a Cesena. «Chiamandosi Olimpiadi Milano-Cortina l’obiettivo è tenere gli interventi fra Milano e Cortina» sgombera subito il campo Salvini. Tuttavia, «avere l’opzione piemontese come eventuale exit strategy è sicuramente utile». In altre parle, l’impianto di bob si farà «dove è sicuro che si possa fare e dove c’è minor spesa e minor impatto ambientale» aggiunge Salvini. «Ho commissionato al mio ministero dopo mesi persi, e stabiliremo da chi e perché, di verificare coi costi previsti la possibilità di realizzare nei tempi previsti l’impianto di bob a Cortina com’era nel dossier olimpico».
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