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Il racconto del nostro inviato
15 Gennaio 2024 - 23:20
"Per noi è una tragedia, stiamo cercando di ricostruire quanto successo, il bambino non era da noi da molto tempo, per cui siamo in grado di ricostruire la sua storia in modo molto parziale". Queste le parole, ancora piene di incredulità di Mauro Maurino, uno dei responsabili della cooperativa che gestisce la comunità Mafalda di Verolengo, da cui era scappato il bambino travolto e ucciso da un treno questa sera, lunedì 15.
Il collegamento con il nostro inviato Federico Gottardo.
Il piccolo si chiamava Andrei Revene, era nato in Moldavia e avrebbe compiuto dieci anni il prossimo 3 marzo. Andrei risultava essere scappato dalla Comunità Mafalda di Verolengo nel pomeriggio di ieri. Comunità che aveva subito dato l'allarme per le ricerche. Poi, intorno alle 19, Andrei è stato travolto da un convoglio in transito sulla linea Chivasso-Alessandria, il cui conducente ha proseguito la corsa senza fermarsi. Il corpo del piccolo è stato visto poco dopo dal macchinista di un altro treno, che ha allertato le autorità.
Sul posto sono sopraggiunti i sanitari del 118, che purtroppo non hanno potuto fare nulla per salvare il bambino, oltre alla polizia ferroviaria (a cui competono le indagini) e ai carabinieri. «Per noi è una tragedia, stiamo ancora cercando di ricostruire come sono andate le cose - afferma Mauro Maurino, uno dei responsabili della comunità -. Andrei non era qui con noi da molto tempo, perciò la sua storia possiamo ricostruirla solo in modo parziale. Il nostro mestiere è quello di proteggere i bambini, purtroppo sono successe delle cose che non siamo ancora in grado di ricostruire». Il bambino, a quanto pare, aveva già tentato una volta la fuga dalla comunità.
Gli altri bimbi della struttura - nove in tutto - ancora non sanno cosa è successo ad Andrei e gli operatori appena il bambino è sparito si erano subito messi sulle sue tracce. Sul posto, oltre alle autorità, è arrivato anche don Valerio d’Amico, da due anni parroco di Verolengo e Borgo Revel.
Quella di Andrei è purtroppo la seconda tragedia sui binari in un solo giorno, dopo quella che ha visto nella mattinata di ieri la morte di una donna di 61 anni alla stazione di Chivasso, con la circolazione bloccata per diverse ore. Proprio com’è successo dopo la morte del piccolo Andrei, per consentire gli accertamenti. I treni regionali hanno avuto limitazioni di percorso e sono state attivate corse con autobus tra Chivasso e Alessandria fino a quando la circolazione è poi tornata regolare.
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