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Il fatto

Il rebus delle Grandi Motori, per i cantieri l’ipotesi 2025 - IL VIDEO

I cittadini attendono l’inizio dei lavori, ma mancano le certezze

La demolizione dei primi manufatti risale al 2010. Tanto è passato da quando l’amministrazione si è interessata al problema delle officine Grandi Motori. Un vecchio e storico complesso spesso al centro delle polemiche che è stato oggetto, negli anni, anche di un fallito intervento di riqualificazione da parte di un gruppo di investitori privati, che lì in via Cuneo avrebbero dovuto costruirvi un grosso centro commerciale.

Sappiamo come è andata a finire: al posto dei negozi le famiglie di Aurora si sono trovate a fare i conti con il via vai dei tossici e dei clandestini, attraverso porte girevoli aperte 24 ore su 24. Una (ex) fabbrica in mano alla disperazione, che negli ultimi anni ha convinto Esselunga, la nuova proprietaria dell’area, a intervenire. Sigillando tutti i varchi possibili e immaginabili. Come? Innalzando autentici muri, alcuni alti anche tre metri. Che, va detto, hanno cancellato quasi del tutto l’incubo legato a possibili occupazioni.

I cantieri

Da quel primo intervento sono passati almeno due anni. Oltre ad attese e speranze, rimaste però sulla carta. «I lavori dovrebbero partire nella primavera del 2025» così si è espresso il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri. Ma una data vera e propria, certa al 100%, non esiste. Come ha spiegato, due mesi fa, anche l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, rispondendo in Sala Rossa al consigliere della Lega, Giuseppe Catizone. Al momento Esselunga, proprietaria dell’ex sito industriale trasferito poi in capo a Mattioda, non ha ancora richiesto i permessi di costruire. Passaggio indispensabile per l’inizio dei cantieri e l’arrivo delle ruspe.

Il progetto

L’obiettivo è recuperare 70mila metri quadri di terreno, oggi parzialmente abbandonati. Realizzando, al posto delle macerie, un viale alberato, una piazza pubblica “rialzata” accanto al Lingottino e anche un grande giardino di 15mila metri quadrati con spazi attrezzati. Il tutto, corredato da spazi per nuovi bar e ristoranti. Ripercorrendo il progetto lo spazio da nord a sud, lungo via Damiano e corso Vigevano, verrà recuperato, con la collaborazione della Soprintendenza, l’edificio noto come “la Basilica”, con l’insediamento di attività commerciali, dotata di uno spazio adibito a parcheggio pubblico. Altro nodo rilevante sarà lo sviluppo di un polo logistico.

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