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La storia

Una nuova libreria per Rebaudengo: «Scommettiamo ancora sulla carta» - IL VIDEO

Massimo e Claudio, titolare e socio: «Puntiamo sull’usato e sulle scuole»

«Scommettiamo su questo quartiere per ripartire». Si presentano così Massimo Invernizzi, 64 anni, e Claudio Gioliti, 54 anni, titolare e socio della libreria “Centro Libri Torino” oggi con sede in corso Giulio Cesare 261. Nel Rebaudengo. Dopo 24 anni a Filadelfia, in via Arnaldo da Brescia, hanno deciso di chiudere e spostarsi. Così lo scorso febbraio hanno ridato vita ad alcuni locali abbandonati da una quindicina di anni.

Il trasloco

Il motivo del trasloco? Il caro affitti. Un problema che, sappiamo, riguarda molte attività. Ma qui i clienti non sembrano mancare e c’è chi arriva anche dall’altra parte della città. «Ho saputo che vi siete trasferiti - racconta un signore -. Ma se passo da queste parti vengo volentieri da voi, mi sono sempre trovato bene».

Cosa siamo?

Parliamo di una libreria scolastica che vende e compra libri usati di ogni genere. E che oggi si trova collocata tra la succursale della Russel Moro (superiore) e la Bernardo Chiara (media). «È stata una scelta oculata - raccontano -. Ora ci stiamo facendo conoscere». Tra i 15 e i 20mila volumi in negozio. Dentro si trova di tutto: dai libri d’arte all’esoterismo, dalla geografia alle guide turistiche, dai classici agli storici passando per la new age, e qualche vinile. «Ma si vende a fatica la narrativa - racconta Massimo -. Specifico, l’usato ovviamente. Un esempio? I best seller».

Dopo il Covid

I periodi più redditizi? «Sicuramente l’estate quando la gente vende i libri scolastici. E poi compra». In molti vengono con la classica borsa pesante: mostrano la “merce” e subito dopo la lista per gli acquisti. Poi c’è lo scatto a settembre per gli ultimi acquisti: «Il 50% compra in questo periodo e l’altro 50% tra metà settembre e inizio ottobre».

Ma negli anni qualche cliente si è perso. «Dopo il Covid - rivelano -, è venuto meno il giro universitario. Tuttavia oggi vendiamo anche libri online». Un scommessa, forse, che non può che fare bene al quartiere. Dove tanti chiudono oggi c’è chi ha ancora voglia di investire. «Scommettiamo sulla carta e sulla lettura, siamo fiduciosi» concludono Massimo e Claudio.

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