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L'evento

Un Festival Pirandello “in rosa” celebra i suoi primi diciott’anni - IL VIDEO

Una riflessione sul ruolo delle donne nella storia della televisione

“Donne e tv” è la quindicesima tappa del Festival nazionale Pirandello e del ‘900, giunta al suo diciottesimo anno, grazie anche allo strenuo sostegno di Fondazione Crt e del suo coordinatore Giampiero Leo, insieme con il regista del festival Giulio Graglia all’evento.

Una serata tinta di rosa, quella ospitata ieri sera dal suggestivo parco della Tesoriera, che compie con meraviglia un viaggio televisivo nel passato attraverso i volti delle donne che hanno fatto compagnia agli italiani dal piccolo schermo. «Il festival non è solamente teatro e Pirandello, ma attenzione a ciò che è l’attualità. Questa sera abbiamo voluto farlo con due ospiti d’eccellenza», esordisce così Sabrina Gonzatto, scrittrice, giornalista ed in questa occasione presentatrice dell’evento. Un revival insieme a due volti noti del giornalismo, Clara Vercelli - storica presentatrice dell’emittente privata PrimAntenna, per cui oggi conduce il programma “Cosa succede” - e Camilla Nata - presentatrice e inviata, roccia del TgR Piemonte. Una celebrazione dei cent’anni dalla nascita della radio, e settanta da quella della tv, attraverso i racconti delle due conduttrici e giornaliste. «Un personaggio che mi è rimasto particolarmente nel cuore è Fabrizio Frizzi. Amabile ed umile. Una persona d’altri tempi, semplicemente», racconta ad esempio Vercelli.

Una tv che è anche cambiata moltissimo dagli anni ‘70. La serata è infatti anche uno spunto di riflessione sui suoi mutamenti fino ad ora. «Oggi va molto il fuoco incrociato, quello in cui il moderatore deve evitare quasi le risse o abbassare i microfoni per limitare il frastuono. Invece allora era una tv sussurrata. Si entrava in punta di piedi nelle case, con gran garbo», commenta Nata», commenta Nata.

Poi l’omaggio a Maria Rita Viaggi, una delle amatissime “signorine buonasera”, ovvero le annunciatrici dei programmi della serata, venuta a mancare appena la settimana scorsa. Con le due giornaliste si arriva anche ad una riflessione sul ruolo della città nella tv: «Torino è una fornace di format. Ne sono dei validissimi esempi “Splendida cornice” di Geppi Cucciari, o “E poi c’è Cattelan”, sperimentati qui e poi spostati a Milano per motivi logistici. Questa città dà, quindi, una sorta di “imprimatur” a esperienze televisive audaci e particolari», spiega Nata. «Un peccato, però, che non rimangano», la considerazione di Vercelli a chiosa della serata.

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