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IL FATTO
04 Ottobre 2024 - 08:33
Sembrava dovesse essere una serata di festa, una di quelle tipiche celebrazioni che segnano il passaggio alla maggiore età. Invece, quella del 2 gennaio a Pratiglione, frazione Carella, si è trasformata in un caos di violenza e delirio. Una volta, alla festa dei "coscritti", i ragazzi brindavano, ridevano, magari si scambiavano pettegolezzi sui compagni di classe. Ma oggi sembra che l'obiettivo sia un altro: regolare conti tra bande rivali, con il testosterone che si mischia all'adrenalina e le bottiglie di birra diventano detonatori di risse.
Quella notte, ragazzi provenienti dai paesi vicini – Prascorsano, Favria, Salassa e San Colombano Belmonte – si erano ritrovati per festeggiare. Erano le 22.30 quando l'atmosfera festosa si è spezzata come un bicchiere gettato a terra: una lite tra due giovani è degenerata in una violenza collettiva. Dodici contro uno. Non una scena da film, ma di cruda realtà. La vittima? Un ragazzo di 25 anni, sopraffatto da calci e pugni, mentre il "branco" gli si avventava contro, come in preda a una furia cieca.
E come se non bastasse, nel pieno della follia, spunta pure una pistola. Colpi sparati in aria per terrorizzare, per dimostrare chi ha il potere. Solo dopo si scoprirà che era una scacciacani, ma poco importa: in quel momento, il panico era già scatenato.
Nessuno ha chiamato le forze dell'ordine. Nessuno ha pensato di fermare quel pandemonio. Dopo il fuggi-fuggi generale, i festeggiamenti sono ripresi come se nulla fosse. E il ragazzo, ferito e malmenato, ha dovuto affidarsi alle cure del pronto soccorso: quindici giorni di prognosi.
L’indagine dei carabinieri, tutt’altro che semplice, ha dovuto affrontare il muro del "non ricordo" tipico di queste situazioni. Eppure, grazie alla visione delle telecamere di sorveglianza, ai riconoscimenti fotografici e a perquisizioni mirate, i militari sono riusciti a ricostruire l’accaduto e a individuare i presunti colpevoli. Il bilancio? Dodici denunciati: sette diciottenni, un diciassettenne, un ventenne, due ventunenni e un uomo di 55 anni. Tutti accusati di lesioni personali aggravate e minaccia aggravata.
Durante le perquisizioni, è stata trovata non solo la scacciacani, ma anche un dissuasore elettrico, usato per intimorire la vittima durante l'aggressione.
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