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LO SCIOPERO

«I metalmeccanici vogliono il loro contratto», le proteste a Torino- VIDEO

«Vogliamo un aumento contrattuale di 280€. Un lavoratore su tre fa la spesa al discount»

Manifestazione davanti all'Unione Industriale: i metalmeccanici scioperano per la ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

Durante il corteo, vicini ai lavoratori, i sindacati Fiom, Uilm e Fim Cisl, hanno preso la parola sul palco per dare voce alle loro proteste. 
Rocco Cutrì, segretario Fim Cisl: «Ci sono manifestazioni dei lavoratori metalmeccanici in ogni piazza per reclamare con forza la necessità di riaprire la trattativa per il rinnovo del contratto». In seguito è intervenuto anche Edi Lazzi, segretario Fiom: «È un momento importante di lotta e di protesta. I metalmeccanici vogliono il loro contratto».
Il segretario ha fatto sapere che in caso non si arrivasse all'accordo per il nuovo contratto «si procederà anche con degli scioperi interni alle fabbriche».
Il comizio
Le parole di Ferdinando Uliano, leader della Fim Cisl, durante il comizio. 

«Il nostro obiettivo è ottenere un aumento contrattuale di 280€, perché la situazione economica dei lavoratori è sempre più difficile: uno su tre è costretto a fare la spesa al discount. Siamo diventati il Paese dell’ISEE, uno strumento che certifica la povertà delle famiglie anziché garantire dignità e diritti». 

Nel suo intervento, Uliano sottolinea come il costo della vita stia aumentando ma come «i beni energetici rimangano fuori dai calcoli ufficiali, aggravando la sitazione. Ci stanno facendo pagare la crisi, mentre chi è in cassa integrazione riceve appena 700€ al mese. Non possiamo e non dobbiamo pagare il prezzo delle loro inadeguatezze».

È stata poi riaperta una tematica molto importante: «Intanto, i contratti non danno garanzie e gli infortuni sul lavoro continuano. La dignità dei giovani lavoratori non può essere calpestata».

Conclude poi: «La trattativa va riaperta su nuove basi, ma le imprese, invece di ascoltare le richieste dei lavoratori, preferiscono organizzare conferenze stampa contro i sindacati, per screditarli. Vogliamo un contratto che rispecchi le nostre richieste». 

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