Torino nord, ma sembra Lagos o Dakar. Una capitale africana, insomma, Barriera di Milano, se percorsa nelle ore notturne. In auto, attraversando le vie più rischiose del quartiere più critico della città. Quella che viene fuori è la fotografia di un mondo a parte, dove gli abitanti restano barricati nelle loro case e le strade del quartiere sono occupate dagli stranieri. Tra questi, spuntano i pusher. Il tutto, mentre residenti e commercianti di via Martorelli hanno già raccolto 250 firme contro il maxi-piano di riqualificazione di Barriera e Aurora annunciato due settimane fa dal Comune.
«Vetri neri se giriamo nel retro del Porsche», cantano i rapper Anna e Capo Plaza in una hit del 2023. Non dal retro di una Porsche ma da quello di una Peugeot si filmano, sfruttando i vetri leggermente oscurati, le strade di Barriera di Milano, al calar delle tenebre. Via Monte Rosa, dove la notte tra il 2 e il 3 maggio è stato accoltellato a morte Mamoud Diane, 19enne ivoriano. E poi corso Palermo angolo via Sesia, teatro di una rissa condita dalle coltellate solo pochi giorni fa, il 5 agosto. E ancora via Cigna nei pressi dell’ex Gondrand e il “triangolo” dello spaccio tra i corsi Giulio Cesare, Palermo e via Malone. Pochissimi, gli italiani per strada. Tantissimi, gli stranieri. Che affollano gli angoli del borgo e a volte si palesano in mezzo alla strada, rendendo difficoltoso il passaggio con l’auto. Si assiste a scambi di stupefacenti, mentre le panchine dei giardini sono letteralmente colonizzati dai pusher. Lo spaccio di droga non si ferma mai e la sensazione di insicurezza è a livelli altissimi. Scendere dalla vettura e filmare a piedi il degrado? Sconsigliato, le “vedette” degli spacciatori sono ovunque e presidiano gli angoli, fischiando ai loro complici non appena scorgono la presenza di estranei. Meglio restare in auto, protetti dai “vetri neri”, anche se non quelli di una Porsche.
Sono già 250 le sottoscrizioni. Firme raccolte dal 1° agosto, contro il progetto di rigenerazione urbana “Aurora Barriera”. Sostenibilità, bellezza e inclusione, i tre cardini del piano da quasi 26 milioni nell’ambito dei progetti di territorio del Programma nazionale Metro Plus 2021-2027. La trasformazione di Barriera in una “rambla” in stile Barcellona (con fine lavori prevista nel 2029) non convince affatto residenti e commercianti di zona che dall’inizio del mese di agosto hanno intrapreso una raccolta firme contro il progetto presentato due settimane fa dal Comune, alla presenza del sindaco Stefano Lo Russo.
«La pistaciclabile? Non ha senso - puntualizza Giulia Magro, commerciante di via Martorelli, portavoce dell’associazione Pro.Mar. e prima firmataria della petizione - perché il limite di velocità è già di 30 chilometri orari. Le isole pedonali, invece, si trasformerebbero presto in un bivacco giorno e notte. Questa non è affatto una riqualificazione. Quello che serve sono nuovi marciapiedi e rifacimento delle strade».
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