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STORIA

Chieri ricorda il confine orientale: eventi e testimonianze per il 'Giorno del Ricordo'

Cerimonia al Parco della Rimembranza e convegno alla Biblioteca Civica per ricordare le vittime delle foibe e l'esodo

Chieri ricorda il confine orientale: eventi e testimonianze per il 'Giorno del Ricordo'

Il 'Giorno del Ricordo 2024'. (Fonte: Comune di Chieri)

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Ogni anno, il 10 febbraio, l'Italia si ferma per riflettere su una delle pagine più dolorose e complesse della sua storia recente: il Giorno del Ricordo. Questa commemorazione, istituita dal Parlamento italiano, mira a mantenere viva la memoria delle sofferenze patite dagli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un periodo segnato da violenze, esodi e profonde ferite che ancora oggi richiedono attenzione e riflessione.

A Chieri, questa commemorazione viene celebrata con una cerimonia solenne al Parco della Rimembranza. Lunedì 10 febbraio, alle ore 10, il sindaco Alessandro Sicchiero e il presidente del consiglio comunale Federico Ronco presenzieranno a un evento organizzato in collaborazione con diverse associazioni locali. Tra queste, l'Associazione Veneti Chieresi, l'Associazione Nazionale Figli di Mutilati ed Invalidi di Guerra (ANMIG) sezione di Chieri, l'Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra (ANFCDG) e le associazioni d’arma della città. Un momento di raccoglimento e riflessione, dove la comunità si unisce per onorare le vittime delle foibe e gli esuli costretti a lasciare le loro terre.



La giornata di commemorazione prosegue alle ore 21 presso la Biblioteca Civica di Chieri, situata in via Vittorio Emanuele II, 1, con una conferenza dal titolo evocativo: “I drammi del confine orientale: guerra, foibe, esodo”. Questo incontro, organizzato in collaborazione con l'ANPI di Chieri, vedrà la partecipazione di Mario Renosio dell'Istituto Storico di Asti ed Elda Gastaldi, presidente dell'ANPI sezione di Chieri. Un'occasione per approfondire le complesse vicende storiche che hanno caratterizzato il confine orientale italiano, dalla politica antislava del regime fascista alle atrocità commesse dai comunisti jugoslavi, fino all'esodo forzato di migliaia di italiani.



La storia del confine orientale è un mosaico di eventi che intrecciano sofferenze individuali e collettive, un dolore che risuona ancora oggi. Le foibe, le esecuzioni sommarie, le deportazioni e l'esodo di intere comunità rappresentano ferite aperte nel tessuto della memoria nazionale. Ricordare significa non solo onorare le vittime, ma anche riflettere sulle dinamiche di odio e violenza che hanno segnato quel periodo, per evitare che simili tragedie possano ripetersi.

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