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CORSA CONTRO IL TEMPO

Continua la ricerca dei corpi tra le macerie di Porta Susa (LE IMMAGINI)

La procura apre un fascicolo per crollo colposo. Vigili del fuoco: «Non c’è amianto»

Proseguono senza sosta le attività di ricerca dei vigili del fuoco tra le macerie della vecchia stazione di Porta Susa. In queste ore sono al lavoro 25 pompieri con ruspe e motoseghe per spostare le macerie e fare a pezzi le travi crollate del tetto e del solaio del primo piano. «Stiamo continuando le operazioni iniziate ieri, siamo presenti con mezzi di movimento terra per svuotare l’edificio. Con l'aiuto di una unità cinofila il cumulo di macerie è stato ispezionato per scongiurare in via definitiva il rischio del coinvolgimento di persone, dal momento che il vecchio edificio era utilizzato dai clochard come rifugio. La procura ha aperto un fascicolo per crollo colposo, al momento senza indagati, dopo avere ricevuto una sommaria informativa dai vigili del fuoco.

«Le operazioni andranno avanti finché non rimuoveremo tutte le macerie per essere certi che sotto non ci sia nessuno» ha spiega l’ingegnere Giancarlo Gugliotta, caposquadra dei vigili del fuoco che ieri coordinava le operazioni a 24 ore dal crollo che ha generato un grande allarme. Dato che pare che nell’edificio abbandonato vivessero delle persone. Tre delle quali sono state viste allontanarsi poco dopo il cedimento del tetto. Nella mattina di giovedì i vigili del fuoco si sono attivati con i cani molecolari che non hanno però rilevato la presenza umana sotto i cumuli di detriti.

«Non c’è amianto»
Il cedimento, secondo un primo esame sommario, è stato di tipo strutturale e ha interessato la copertura e il solaio dell’atrio. Le cause del crollo, al momento, sono sempre attribuite alle piogge dei giorni scorsi, oltre allo stato di abbandono dell’immobile di proprietà del Gruppo Vastint. Scongiurato invece, almeno per ora, il pericolo amianto: «Non è presente nell’edificio» spiega il caposquadra dei vigili del fuoco. Il tetto infatti risale al 1856, anno di costruzione della struttura, in cui non si utilizzavano materiali antincendio. «I tetti - spiega però l’ad del Gruppo Vastint, Marco Mohr - erano stati messi in sicurezza con la realizzazione di nuovi canali di scolo e delle coperture temporanee».

Tempi troppo lunghi
Il sindaco Lo Russo, sopraggiunto sul posto nella mattinata di giovedì, ha affermato che i permessi erano stati rilasciati da pochissimo alla società incaricata della ristrutturazione della vecchia stazione e della realizzazione di un hotel a fianco. Tempi decisamente troppo lunghi secondo la nuova proprietà che ha acquistato l’immobile nel 2019 per ristrutturalo, ma da allora non è stato fatto nulla.
«Abbiamo dovuto affrontare un percorso burocratico laborioso e i tempi sono lunghi, basti pensare che a oggi non abbiamo ancora ottenuto i titoli edilizi necessari a costruire, ci vogliono 4 anni per le autorizzazioni e 2 per fare l’hotel» ha spiegato l’amministratore di Vastint, Marco Mahor. I lavori veri e propri non sono ancora partiti. Il cantiere, previsto per settembre, non dovrebbe subire ritardi, nonostante il crollo, per ultimarsi probabilmente a fine 2025. Nella vecchia stazione ci saranno negozi, bar e ristoranti, mentre una nuova struttura moderna ancora da realizzare ospiterà l’hotel.
Prima però si dovranno effettuare ulteriori operazioni di messa in sicurezza. «Bisognerà effettuare subito delle opere di puntellamento e di protezione di quello che è rimasto - ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco, Vincenzo Bennardo -, al fine di scongiurare ulteriori rischi di crollo».

 

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