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L'allarme di Pro Natura

Disastro ecologico: la montagna devastata da moto da cross, quad e motoraduni

I veicoli fuoristrada e le moto emettono sostanze nocive che inquinano l'aria. L'effetto cumulativo di questi gas sull'ambiente montano è catastrofico, contribuendo all'effetto serra e all'inquinamento di aria, acqua e suolo

Le vacanze stanno volgendo al termine e per gli amanti della montagna questa estate è stata funestata da straripamenti di torrenti, frane e caldo infernale tanto che lo zero termico si è innalzato oltre i cinquemila metri di altitudine facendo sciogliere porzioni importanti dei ghiacciai, di quei pochi ancora esistenti, modificando, per la brusca accelerazione del cambiamento climatico, i delicati ecosistemi montani e, come già si comincia a vedere, anche le economie e le vocazioni delle stazioni sciistiche per effetto della mancanza di neve invernale.

RADUNO STELLA ALPINA - FOTO PRO NATURA

Molte stazioni sotto i 1800 metri di altitudine, secondo alcune fondate previsioni, diventeranno, principalmente, mete di turismo estivo dove si arriverà per sfuggire alle bestiali temperature delle città, ormai tropicalizzate dagli anticicloni africani dell’estate. La montagna, quindi, diventerà sempre più luogo attrattivo e pertanto va salvaguardata in tutti i suoi aspetti ecologici.

Vanno adottate, da parte delle amministrazioni locali, tutte le misure atte a contenere l’impatto ambientale e paesaggistico con la salvaguardia delle foreste, la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, la manutenzione  dei sentieri e di tutto il territorio, decelerando o annullando dove possibile l’antropizzazione  e le attività, anche ludiche, che pregiudicano l’habitat umano, animale, vegetale e geologico. Le attività che andrebbero vietate o fortemente limitate sono la circolazione sui sentieri di montagna di moto da cross e quad e i Motoraduni in quota.

RADUNO STELLA ALPINA - FOTO PRO NATURA

A questo proposito una nota dell’associazione ambientalista PRO NATURA Alta Val di Susa stigmatizza pesantemente  “la 54° edizione del Motoraduno Stella Alpina, il cui numero di partecipanti di anno in anno è in costante aumento. Manifestazione nata negli anni cinquanta , quando la motorizzazione di massa era ai suoi albori e l’enormità dei danni che arreca all’ambiente non era neanche lontanamente immaginabile….” .

La manifestazione si è svolta a Bardonecchia nella valle di Rochemolles fino al Sommeiller il 13 e 14 luglio scorso e , continua il documento di PRO Natura  “…poco valgono gli sforzi di chi ha cercato di dare un minimo di regola (delimitazione delle aree di campeggio, ecc.) ad una manifestazione ormai anacronistica, ospitando la quale l’Alta val di Susa, e soprattutto il comune di Bardonecchia, ancora una volta, si pongono come alfieri di un turismo invasivo e retrodatato. Pare che questo coro unanime fatto di consensi, di silenzi e abili slalom, non tenga nemmeno conto delle numerosissime direttive… un raduno che raggiunge in fuoristrada i 3.000 metri nel bel mezzo degli ecosistemi più delicati delle nostre montagne".

RADUNO STELLA ALPINA - FOTO PRO NATURA

Non è solo anacronistico, è del tutto in controtendenza e squalificante. Da vergognarsene .Specie quando il fine ultimo è ancora un altro. Il motoraduno del Sommeiller serve da megafono di richiamo. Ci sono “interessi” in Alta Valle che mirano a promuovere al massimo il turismo motorizzato per fuoristrada e non. Fonte di presunta economia quando ci sarebbero ben più ricche e corrette alternative. Sui troppi sentieri delle montagne italiane, luoghi un tempo incontaminati, si sta scrivendo una triste e preoccupante storia.

I motoraduni, gli appassionati di moto da cross e di quad stanno lasciando dietro di loro non solo il rumore dei  motori, ma anche una traccia indelebile di distruzione. Gli ecosistemi montani sono fra i più sensibili e fragili che esistano. La comparsa nei sentieri in quota di moto da cross e quad, causa erosione del terreno, distruzione delle cotiche erbose, altera la composizione del suolo e danneggia le piante rare e gli habitat animali che, già minacciati dai cambiamenti climatici, perdono il loro habitat, mettendo in serio pericolo intere specie.

RADUNO STELLA ALPINA - FOTO PRO NATURA

I veicoli fuoristrada e le moto emettono sostanze nocive che inquinano l'aria. L'effetto cumulativo di questi gas sull'ambiente montano è catastrofico, contribuendo all'effetto serra e all'inquinamento di aria, acqua e suolo. E' tempo di agire, di prendere posizione, di comprendere che la bellezza delle nostre montagne è un patrimonio da preservare. L'appello è lanciato a tutti: governi, enti locali, appassionati di motori e amanti della natura. La montagna chiama, e la sua voce è un grido disperato di aiuto. La risposta che daremo determinerà il futuro di questi luoghi straordinari.

RADUNO STELLA ALPINA - FOTO PRO NATURA

La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento. Dobbiamo riconoscere che le nostre azioni ricreative possono avere conseguenze devastanti se non gestite responsabilmente. Le montagne non sono solo un parco giochi; sono ecosistemi complessi e fragili che meritano rispetto e tutela. È tempo di risvegliare il nostro senso di responsabilità e agire prima che le tracce dei pneumatici diventino le cicatrici permanenti della nostra eredità ambientale.

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