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Il caso
06 Settembre 2025 - 10:47
Thomas Schael
In ogni soap opera che si rispetti non può mancare un colpo di scena: il ritorno inaspettato nella già turbolenta vicenda che coinvolge la direzione della Città della Salute di Torino. Lunedì mattina Thomas Schael, l’ex commissario (ma a questo punto emerito), varcherà nuovamente il portone dell’azienda sanitaria. Nella stessa giornata in cui il nuovo direttore generale di Città della Salute, Livio Tranchida, sarà al Regina Margherita per l'inaugurazione del reparto di Patologia Neonatale, e incontrerà per la prima volta i sindacati medici.
Come mai? Formalmente nessuna revoca del suo incarico gli sarebbe stata notificata. Né ne è ancora apparsa la pubblicazione ufficiale sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Lo avrebbe notificato con una Pec ieri: una comunicazione formale tramite posta certificata ai vertici regionali, facendo riferimento al proprio ritorno al lavoro dopo alcuni giorni di assenza per motivi personali. Nella Pec Schael avrebbe anche diffidato la Regione dal procedere con la nomina di un nuovo direttore.
Una mossa destinata a pesare. Perché se da un lato la politica regionale – in primis l’assessore alla Sanità Federico Riboldi – aveva già voltato pagina, dall’altro non è stata accompagnata da una conclusione amministrativa puntuale. Il risultato? Un vuoto di legittimità che Schael ora è pronto a sfruttare, anche per via legale.
A complicare il quadro, una lettera di commiato che lo stesso Schael aveva indirizzato nei giorni scorsi agli operatori della Città della Salute. Un gesto che aveva fatto pensare a una chiusura definitiva del rapporto, ma che oggi appare sotto una luce diversa: una cortesia istituzionale, non un atto formale di dimissione.
Una mossa che aveva fatto infuriare Riboldi, stando alle reazioni riportate sia pubblicamente che in ambienti interni all’assessorato. Ora, però, l’ex commissario torna all’attacco, pronto a far valere la forza della forma, dove la politica ha forse peccato di superficialità.
Il caso rischia, così, di trasformarsi in un boomerang per la giunta regionale. La mancata pubblicazione della nomina di Tranchida, unita all’assenza di un atto formale di revoca di Schael, mette in evidenza una gestione quantomeno opaca del ricambio ai vertici della più importante struttura sanitaria del Piemonte. E, diciamocelo, non il migliore degli inizi per il nuovo direttore generale di Città della Salute Livio Tranchida.
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