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Il caso Schael

Riboldi: quello che Thomas Schael mi ha insegnato

Dopo il «precipitoso» addio di Thomas Schael alla Città della Salute, arriva il direttore generale Livio Tranchida: per Riboldi la sfida Molinette è durissima e senza dialogo e condivisione non si cambiano situazioni

Schael è arrivato al capolinea, Riboldi cala l'asso dalla manica e lo caccia

Riboldi e Schael

Della soap opera «Riboldi-Schael», quello di ieri potrebbe essere l’ultimo episodio. L’ex commissario di Città della Salute, il tedesco Thomas Schael, fortemente voluto dallo stesso Riboldi non meno di sei mesi fa e insediatosi ad aprile 2025, è stato cacciato in malo modo. «Precipitoso», come ha scritto lo stesso Schael nella sua lettera di commiato. E da questo lunedì al suo posto — anzi, da direttore generale — c’è Livio Tranchida. Ex direttore del nosocomio di Santa Croce e Carle di Cuneo, fiore all’occhiello della Sanità piemontese. Ma se Città della Salute, per Schael, «rimarrà nel cuore», si legge ancora nella sua lettera, cosa insegna questa vicenda a Riboldi? «Che per qualunque grande manager la sfida Molinette è molto difficile.

E poi — continua l’assessore — ha confermato quello che ho sempre pensato nel mio lavoro. Cioè che i rapporti umani, il dialogo e la condivisione delle scelte sono centrali. In loro assenza è difficile anche con grandi capacità manageriali e spazi che la Regione ha offerto cambiare situazioni incancrenite da tanti anni che necessitano di cambi di marcia», chiosa.

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