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«Con Tranchida noi al primo posto, basta con “tributi” alla Lombardia»

I 170 milioni di spesa in Sanità fuori regione potrebbero coprire il disavanzo di bilancio

«Con Tranchida noi al primo posto, basta con “tributi” alla Lombardia»

Un cambio di passo, per riportare Città della Salute al ruolo di centralità che merita. Un ecosistema composto da quattro ospedali, 10mila dipendenti e circa 4milioni e 200mila piemontesi che vi si recano per curarsi ogni giorno. «Loro hanno bisogno di concretezza», afferma l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. La conferenza in cui si fanno le presentazioni ufficiali del neodirettore generale di Città della Salute Livio Tranchida, e di Franco Ripa, designato commissario straordinario dell’ospedale Regina Margherita, su cui incombe l’onere dello scorporo del presidio ginecologico del Sant’Anna, diventa, così, anche un modo per rilanciare la centralità che Riboldi vuole restituire alla sanità piemontese.

Il «sindaco della Sanità», come ama anche definirsi l’assessore per via del suo lungo passato da amministratore locale, ambisce a «riprendersi» i piemontesi che per curarsi scelgono di bussare alla porta della vicina Regione Lombardia. «La grande «mobilità attiva» che il Piemonte «paga» alla Lombardia è ancora alta», afferma. Secondo le stime della Regione il fatturato che «sfugge» alle casse della sanità piemontese ammonta a circa 170 milioni l'anno. «Fondi che sarebbero da soli sufficienti a coprire una parte significativa del bilancio», spiega Riboldi. Dall’ultimo aggiornamento del 17 luglio, infatti, sono 552 i milioni di disavanzo: 284 milioni coperti con fondi esterni; 268 da coprire con fondi interni.

Restituire un’immagine solida, di un’Azienda per cui il commissariamento sia un’immagine sempre più lontana, resta il primo target del «sindaco della Sanità», anche perché conviene a tutti.

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