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Vandali, ponti chiusi e alberi morti sulla pista ciclabile per la Reggia

Stanziati 10 milioni di euro per completarla ma quella già esistente è abbandonata

Con un recente progetto regionale sono stati stanziati 10 milioni di euro per completare l’anello ciclabile che circonda tutta la provincia permettendo alla “Corona di delizie”, la preesistente pista che collega Torino con la Reggia di Venaria, di congiungersi con le altre residenze sabaude e con i comuni dell’area Sud. Un progetto che ha raccolto il consenso di tutti ma il problema è lo stato di semi-abbandono in cui si trovano i tratti già esistenti.

Da Piazza Vittorio, nel pieno centro di Torino è attualmente possibile giungere sino alla Reggia, costeggiando il Po e attraversando in piena sicurezza boschi, aree verdi e parchi da corso Casale, al Meisino, giungendo poi a San Mauro e da lì al parco Ossola di Settimo. Infine, attraverso il parco Castelverde e l’Europa di Mappano giungere a Venaria non prima di aver attraversato tutto il Chico Mendez di Borgaro. Tutto lontano dalle auto, ma questo percorso non è privo di problemi. Il primo è quello fra il Meisino e San Mauro dove la passerella sul Rio Costa Parigi è chiusa dall’agosto 2021. Da allora i ciclisti sono stati costretti ad interrompere il loro giro o by passare il tratto passando su corso Casale. La buona notizia è che dovrebbe riaprire, si spera, a giorni.

Dal Meisino il tragitto corre senza intoppi sino a San Mauro e al parco Ossola di Settimo Torinese. Giunti a metà del percorso sarebbe possibile fare un veloce controllo della bici utilizzando il punto dedicato ai ciclisti con pompa per gonfiaggio e attrezzi. Peccato che da almeno un anno i vandali abbiano portato via gli attrezzi e reso inutilizzabile la pompa.

Al parco Castelverde il secondo stop. Da anni, infatti, non esiste un percorso protetto che permetta di scavalcare strada Cebrosa: si parla da tempo di progetti e ai ciclisti non rimane altro che utilizzare la corsia di emergenza. Da Mappano, gran parte della ciclabile scorre all’interno del parco Unione Europea dove si segnalano gli alberi abbattuti dal maltempo i tanti ormai secchi e da sostituire. Da Mappano a Borgaro il percorso si fa più “selvaggio”: in più punti l’erba ha cancellato il sentiero e le piante cresciute rigogliose non permettono il passaggio di due bici.

Nei pressi della zona industriale di Borgaro si giunge al terzo stop: da anni un ponte attende di essere ripristinato. Nel frattempo, il sentiero è stato by-passato utilizzando un campo vicino che con una piccola deviazione permette di giungere al nuovo tratto che a breve verrà inaugurato e che collegherà al parco Chico Mendez permettendo dopo qualche chilometro di arrivare in via Mensa dinanzi alla Reggia.

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