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Il disastro - La foto gallery

L'esplosione della casa di Romano Canavese minuto per minuto e tutte le fotografie

Ustionato gravemente un pensionato di 78 anni, Gianfranco Zanotti, portato con l'elisoccorso al Cto di Torino

L’esplosione è stata sentita a più di un chilometro di distanza. Anche in piazza Ruggia a Romano Canavese, dove c’è la chiesa e dove, nel 2009, papa Ratzinger celebrò la messa di fronte a migliaia di fedeli. L’esplosione ha squarciato una casa e i detriti sono stati spinti lontano, a più di 50 metri. «Sembrava il rumore di una bomba. C’è una guerra in Europa, una in Medio Oriente, un’altra nel Mar Rosso e io ho subito temuto il peggio», racconta il signor Giuseppe che vive nella frazione di Cascine di Romano, in via Principe Amedeo dove una bombola di gas è esplosa e ha provocato il disastro.

Erano le 11, 30 di ieri «e per fortuna - aggiunge la signora Maria -, anche se in pieno giorno, da lì passa poca gente, altrimenti sarebbe stata una tragedia». L’unica vittima, un uomo di 78 anni che ha subìto ustioni gravi e che è stato trasportato con l’elisoccorso al Cto. Il ferito, Gianfranco Zanotti, non correrebbe pericolo di vita anche se, considerate le ustioni su parte del corpo, i medici si sono riservati la prognosi. Sul posto i carabinieri di Strambino, quelli della compagnia di Ivrea, la polizia municipale di Pavone Canavese, il 118 e, ovviamente, numerosi mezzi dei vigili del fuoco, compreso il reparto Nbcr. In via Principe Amedeo si è visto anche il sindaco di Romano Canavese Oscarino Ferrero. Il forte e acre odore di gas che si è scatenato lungo la via e che ancora si percepiva più di un’ora dopo l’esplosione, non lascia dubbi: a scoppiare è stata una bombola di gpl, verosimilmente collegata ad una stufa. Infatti, ne sarebbero stati trovati i resti sotto le macerie. Resta l’enigma riguardo una seconda bombola che sarebbe stata trovata dai pompieri al pian terreno della palazzina, ma che non sarebbe esplosa, ma avrebbe perso il combustibile che, verosimilmente, avrebbe alimentato la forza d’urto della deflagrazione. Gianfranco Zaotti, pensionato e parzialmente invalido alla gola, è vivo per un vero miracolo: «L’ho visto emerge dal fumo e dalla polvere - aggiunge il signor Piero -, quasi fosse un fantasma, uno spettro. Si lamentava per i dolori lancinanti. Lo abbiamo soccorso subito, e abbiamo chiamato il 118. In pochi minuti l’elicottero è atterrato».

E se si salverà, il signor Gianfranco dovrà ringraziare chi lo ha aiutato per la celerità dell’intervento. E’ stato lui stesso a dire che vive solo e che in casa non c’erano altre persone, anche se i vigili del fuoco hanno verificato per quasi due ore che sotto le macerie non ci fosse anima viva. E’ stata trovata la carcassa di un gatto, forse di proprietà dello stesso Zanotti, giacché nessuno, tra i vicini di casa, ne avrebbe rivendicato il possesso. Fin da subito è cominciata la perizia dei tecnici dei vigili del fuoco che dovranno accertare la causa che ha portato all’esplosione della bombola. «Certamente si è trattato di un incidente», spiegano dal comando dei pompieri, ma la perizia, per quanto possibile, dovrà verificare se il disastro sia stato causato dal mal funzionamento della bombola, della stufa e da altre cause. Accertamenti che dovranno fare a meno di testimonianze dirette, almeno fino a quando Gianfrnco Zanotti non si rimetterà, perché la sua casa non era abitualmente frequentata da altre persone.

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