l'editoriale
Cerca
La storia
25 Novembre 2024 - 06:40
Un cagnolino, Coba, si aggira fra le macerie bruciate della sua casa: non c'è più nulla della baracca dove viveva insieme ai suoi padroni, Ambrogio Trombino e Caterina Della Garenna. Lui si è salvato per un pelo dalle fiamme, lei è rimasta dentro ed è morta carbonizzata: «Ha perso due figli e un nipote, voleva recuperare le foto di famiglia prima che bruciassero» racconta la cognata, una dei tanti parenti che ieri mattina sono accorsi in strada Orsa 26, a San Carlo Canavese.
Qui c'è un piccolo insediamento di sinti piemontesi, un pugno di baracche in legno dove vivono famiglie molto numerose. Lo era anche quella di Ambrogio e Caterina, che hanno avuto dieci figli. Lui venditore ambulante e lei casalinga, li hanno cresciuti tutti in questo angolo di Canavese. E ieri si sono riuniti dopo la tragedia che ha ucciso la 78enne e ha spazzato via la sua casetta, rasa al suolo dalle fiamme: a incendio domato, si riconoscono solo praticamente solo la carcassa della lavatrice e una Vespa che era parcheggiata all'esterno.
Il rogo, a quanto risulta, è divampato intorno alle 4.30 del mattino, a causa di un malfunzionamento della stufa a legna: «Mi sono svegliato e c'erano già fuoco e fumo ovunque - ripercorre Ambrogio Trombino al ritorno dall'ospedale di Ciriè - Faccio fatica a camminare, mi sono alzato come potevo e sono uscito». E sua moglie? «Stava uscendo anche lei, poi è andata nell'altra stanza a cercare qualcosa». Secondo gli altri parenti, voleva recuperare i ricordi di una vita prima venissero distrutti dalle fiamme alte fin sopra gli alberi. Una decisione di cuore che forse le è costata la sua, di vita.
La donna non è più uscita, forse perché è crollato parte del tetto e lei è rimasta intrappolata: Elvis, uno dei figli che vive nella casetta accanto, è corso dentro per cercare di portare fuori l'anziana ma non ci è riuscito. Anzi, si è ustionato alla gamba ed è stato trasportato in ospedale insieme al padre. Una volta che i vigili del fuoco hanno spento l'incendio, anche i resti della 78enne sono stati trasportati a Ciriè, nella camera mortuaria.
A San Carlo sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Venaria per indagini e accertamenti, anche se la dinamica della tragedia sembra ormai chiara. Resta il dolore di questa famiglia allargata, di cui fa parte anche Paolo Laforet, diventato "famoso" perché lo scorso gennaio ha salvato la vita a un neonato lasciato tra i rifiuti a Villanova Canavese.
È proprio Laforet a ricordare Caterina e a descriverla come «un pezzo di pane, la donna più brava del mondo». Il cognato, Frank Trompino, si sfoga: «Queste case sono l'immagine della povertà, è possibile che nel 2024 si possa ancora vivere così? Perché nessuno ci aiuta e ci lascia qui?». Non è una vostra scelta vivere nei campi? «Sì, la nostra usanza è quella: siamo sinti, viviamo così e moriamo con onore - rispondono Trompino e Laforet - Ma siamo costretti a vivere in questa casetta prefabbricate in legno perché in Piemonte c'è troppa burocrazia: non chiediamo ville ma solo delle strutture in muratura, almeno sarebbero più sicure. Ma non ce le lasciano costruire».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..