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L'appello

Pasqua nel fango, ora i paesi colpiti chiedono aiuto: «Così potremo rialzarci»

A Cavagnolo il sindaco vieta il transito nelle strade di collina: «Siamo in zona rossa»

«Uniti possiamo rialzarci»: con queste parole, lanciate sui social, il Comune di Lauriano lancia un appello per chiedere aiuto concreto dopo l'alluvione che ha devastato quella parte della provincia di Torino.
«In questi giorni Lauriano è stata duramente colpita dall’alluvione - si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del paese - Case invase dall’acqua, strade sommerse, auto danneggiate. La nostra comunità però non si è fermata: uomini, donne, giovani e volontari stanno lavorando senza sosta per spalare, ripulire e ripartire».
Ma, nonostante la grande disponibilità, c'è ancora bisogno di aiuto: «Questa Pasqua, simbolo di rinascita, assume un valore ancora più forte. Abbiamo bisogno di solidarietà concreta: servono volontari per aiutare nei lavori di pulizia e sono attive raccolte fondi a sostegno delle famiglie colpite. Ogni gesto può dare una mano»

A Cavagnolo, intanto, il sindaco Andrea Gavazza ha firmato poco fa un'ordinanza che vieta il transito sulle strade comunali collinari: possono passare solo i mezzi di soccorso e le persone che hanno motivi di necessità. Il timore è di nuove frane che potrebbero bloccare
«Si tratta dell'alluvione peggiore che abbia toccato la nostra collina - si è sfogato Gavazza con un video sui social - Dobbiamo ringraziare di non aver avuto feriti o vittime. Stiamo lavorando per uscirne, anche grazie ai tanti angeli del fango. Ma il rischio c'è ancora: consideriamo ancora in allerta rossa, viste le tante criticità per la pioggia, le frane e il terreno che fa paura. Ora, dopo il ripristino della tubatura scivolata giù, dovrebbe essere tornata l'acqua in tutto il paese».
Il sindaco ha anche parlato delle prospettive per le prossime settimane: «Ora abbiamo allestito il centro di prima accoglienza nel palazzetto dello sport ma presto puntiamo a spostare quei 5-6 nuclei familiari nella struttura di Santa Fede (complesso religioso a Cavagnolo, ndr). Il problema riguarda soprattutto chi abitava nelle case Atc, che poi verranno ricollocati in altri alloggi popolari della zona. Poi penseremo a ricostruire il paese, anche se serviranno investimenti veramente grossi per la zona dell'Atc e per il nostro paese in generale. Ci aspettiamo anche dei ristori per le imprese che hanno perso tutto».
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