Ubisoft con questo nuovo capitolo di Ghost Recon ha voluto creare qualcosa di diverso, inserendo le meccaniche tipiche della serie in uno dei più grandi open world degli ultimi tempi. Siamo quindi di fronte a un gioco che piacerà molto a chi ama studiare l'ambiente e i nemici prima di entrare in azione, ancora meglio se supportato da un affiatato team di amici. Ovviamente è possibile anche affrontare questo Wildlands armi in pugno e sparando senza troppi pensieri ma in questo modo si perderebbe gran parte del divertimento.
LA TRAMA
I narcotrafficanti dell’organizzazione Santa Blanca hanno preso il controllo della Bolivia, costringendo il governo a scendere a patti e garantendosi una sorta di impunità che permette loro di controllare praticamente ogni città, villaggio e strada e da qui, attraverso i complici messicani, invadere di droga gli Stati Uniti e il resto del mondo, con l'unica opposizione di uno sparuto gruppo di ribelli.
Tutto questo per merito di El Sueño, lo spietato boss, convinto di essere una sorta di santo con una missione superiore: quella di creare il primo narcostato del mondo. Uno dei "cattivi” più carismatici e meglio caratterizzati che abbiamo visto negli ultimi anni, che però a un certo punto commette un errore: la tortura e l'uccisione di Ricardo Sandoval, agente della Dea sotto copertura. A quel punto,
dagli Stati Uniti arrivano i rinforzi per le truppe ribelli. Solo quattro soldati ma mai come in questo caso vale il detto “pochi ma buoni”, visto che si tratta di un'unità Ghost, il meglio dell'esercito americano.
L'obiettivo ovviamente è uno solo: eliminare El Sueño. Per farlo c'è solo un metodo: smontare Santa Blanca pezzo a pezzo, aiutando i ribelli e individuando i luogotenenti dei trafficanti, attraverso i quali arrivare al boss.
IL GAMEPLAY
La struttura open world di Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands permette di sviluppare il gioco attraverso la classica struttura a missioni, da individuare e seguire attraverso la dettagliata mappa in cui selezionare i propri obiettivi per poi raggiungerli attraverso la fitta rete di strade asfaltate e sterrate, oppure via aria.
Wildlands infatti mette a disposizione un gran numero di mezzi di trasporto, a partire da un fornitissimo “catalogo” di auto e moto per arrivare fino agli elicotteri. Come in ogni open world, l'ambientazione assurge quasi a ruolo di protagonista: una cosa che in casa Ubisoft ("mamma” di Assassin's Creed e Far Cry) sanno molto bene e quindi non deve stupire la grandezza e la cura della Bolivia virtuale, con i suoi villaggi, le sue montagne e le sue foreste. Proprio alberi, cespugli, rocce e case, se sfruttati al meglio, offrono la possibilità di avvicinarsi ai nemici senza essere visti.
Una volta al riparo, potrete sfoderare i vostri strumenti - come ad esempio binocolo o drone - per osservare il vostro obiettivo e studiare la situazione: potrete così individuare la posizione dei nemici e “marcarli” per segnalarli anche agli altri componenti del team e coordinare il successivo attacco. Inutile dire che assume una particolare importanza anche la scelta delle proprie armi: l'ideale è quasi sempre averne una a lungo raggio (ad esempio, un fucile di precisione) e una per i combattimenti ravvicinati, ancora meglio se dotate di silenziatore se si decide di far fuori i nemici uno alla volta senza far scattare l'allarme. Quasi scontato dire che è qui che il gioco offre il meglio: pianificare la strategia migliore e metterla in pratica con precisione è fonte di grande soddisfazione e sicuro divertimento.
A questo punto, occorre scendere nel dettaglio, in quanto c'è una grossa differenza tra il gioco in singolo e in multiplayer.
Se affrontate l'avventura da soli, i vostri compagni saranno gestiti dall'IA: voi potrete dare loro delle indicazioni di base ma in realtà alla fine la loro utilità sarà abbastanza limitata, restando confinata all'esecuzione di un colpo sincronizzato sui nemici precedentemente marcati e al supporto di fuoco quando si passerà dallo stealth allo scontro aperto.
Cambia tutto invece giocando in compagnia: ogni componente del team in quel caso può assumere ruoli ben precisi e tutti insieme potrete studiare strategie più complesse, come aggiramenti e diversivi. Insomma, il divertimento nel secondo caso è sicuramente maggiore, a patto di riuscire a mettere insieme un team coordinato e affiatato.
Non manca una componente GDR, grazie alla possibilità di far evolvere il proprio personaggio, salendo di livello e guadagnando punti abilità (sbloccabili anche trovando determinati luoghi) da spendere per progredire seguendo i rami di un classico albero delle abilità. Inizialmente, sarete piuttosto deboli: basteranno pochi proiettili per mandarvi ko, anche se avete la possibilità di essere rianimati da un compagno di squadra (una sola volta per missione però). Il recupero della salute, come ormai consueto, è automatico: se sarete feriti, vi basterà nascondervi dietro a un riparo per qualche secondo per ritornare in perfetta forma.
IL COMPARTO TECNICO
Come in ogni open world che si rispetti, la maggior parte delle cure è stata riposta nella realizzazione grafica del mondo di gioco. I panorami dalle alte montagne, la fitta vegetazione, i villaggi sono uno spettacolo per gli occhi, anche se negli interni, un po' spogli ed “essenziali“ si poteva forse fare qualcosa in più. Ben realizzati anche le animazioni e i personaggi, con una nota particolare per la caratterizzazione di El Sueño e dei suoi tatuaggi. Anche per quanto riguarda la fluidità il gioco non delude, non mostrando rallentamenti neanche nelle fase più concitate.
Dal punto di vista dell'audio, una citazione è d'obbligo per il doppiaggio in italiano, grazie soprattutto alla voce di Luca Ward, uno dei doppiatori più famosi del nostro cinema (ha prestato la sua voce, tra i tanti, anche a Pierce Brosnan, Samuel Jackson, Keanu Reeves e Russel Crowe). Bella anche la colonna sonora, che accompagna al meglio le varie fasi del gioco, con la possibilità anche di accendere e spegnere le autoradio dei mezzi che guidiamo.
Per quanto riguarda la longevità, è quasi inutile dire che tutto è in mano al giocatore. Se correrete a fare tutte le missioni principali senza guardarvi troppo attorno, non aspettatevi durate record. Ma così facendo vi perdereste tutto il bello del gioco, che invece può impegnarvi molto a lungo se esplorerete a fondo il grande mondo di gioco studiato da Ubisoft e ancor di più se giocherete in modalità cooperativa. Insomma, se sfruttato al meglio, siamo di fronte a
un prodotto che può raggiungere senza particolari problemi le 100 ore di gioco.
Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands è un gioco prodotto da Ubisoft per Xbox One, Ps4 e Pc. La versione utilizzata per la recensione è quella per Xbox One.
I VOTI
Grafica 8,5
Audio 9
Longevità 9,5
Gameplay 8,5
Multiplayer 7,5
TOTALE 8,75
Powered by